Che ruolo hanno le aziende agricole oggi?
Questa è una domanda che mi sono posta da parecchio tempo, sin da quando nel 2015 studiavo in Inghilterra per un Master in Gestione Ambientale a Brighton, nell’East Sussex. La mia ricerca sociale si basava sull’individuazione del ruolo delle comunità nella gestione del rischio di inondazione nei terreni agricoli.
Tutto era nato mentre stavo svolgendo dei test di monitoraggio per conto di Environment Agency (EA) tra le campagne vicine alla cittadina inglese di Lewes. Ad un tratto un contadino si era avvicinato a me e all’operatore lamentandosi delle inondazioni improvvise che accadevano sui suoi terreni agricoli, a partire dai canali di scolo in gestione all’agenzia ambientale inglese (EA). Appunto, tramite varie interviste, è emerso che il problema fondamentale in questo settore sia stato quello di un povero dialogo tra Autorità, contadini e cittadini.
Per cui mi domando, in quale modalità oggi le aziende agricole possono cominciare ad assumere un ruolo chiave nella gestione di problematiche sociali e ambientali a beneficio dell’intera comunità?
Riporto di seguito una breve intervista ad Antonio Tesini, Presidente di Mag Società Mutuo Soccorso e della Cooperativa agricola Cà Magre attiva dal lontano 1988 nelle terre agricole di Isola della Scala; la chiacchierata si è svolta al termine dell’incontro sulla tematica ‘IL CIBO E LO SCAMBIO’ che ha ospitato la sociologa Simonetta Patanè presso la Casa Comune Mag nel Gennaio 2018; l’evento è stato un viaggio storico sul valore culturale e relazionale del cibo nella storia, cercando di focalizzare la radicalità necessaria della scelta di un’agricoltura che si prenda cura della Terra.
1. Leggendo la vostra presentazione su Rete del Buon Vivere vi definite azienda agricola Bio con prodotti accessibili a tutte le fasce sociali (non solo benestanti), potete spiegare meglio questo vostro aspetto e presentarvi?
La cooperativa agricola Cà Magre nasce nel 1988 per produrre ortaggi.
Il nostro obiettivo principale, tuttavia, è quello di creare un rapporto di fiducia tra produttore e consumatore. Dapprima abbiamo verificato che il prezzo del prodotto che offriamo è più accessibile rispetto a quello dei prodotti convenzionali di qualità; inoltre, sul nostro stand c’è anche uno spazio di prodotti a offerta libera, e spesso pensionati e lavoratori precari si fermano e per 1 euro si portano a casa tanti ortaggi, contenti. Durante i nostri mercatini, infatti, cerchiamo di parlare con il nostro consumatore che preferiamo chiamare ‘utente’. In questo modo si crea un rapporto continuo, ‘faccia a faccia’ con l’utente attraverso cui diamo informazioni sul cibo e sui problemi legati ad esso; si creano dunque relazione e fiducia. Inoltre per spendere meno consigliamo di acquistare sempre prodotti di stagione.
2. Leggo, sempre dal vostro sito che avete tre percorsi didattici (coltivazione ortaggi/animali/palude) con destinatari soprattutto bambini; chi gestisce questa attività tra di voi?
Oltre ad essere azienda agricola e cooperativa, siamo anche Fattoria Didattica; in tal senso però ospitiamo la Cooperativa Penna D’oca (Associazione Veneto produttori biologici) che svolge varie attività di formazione e percorsi didattici tramite i loro operatori.
3. So che avete anche ri-naturalizzato la zona umida ‘ palude Pellegrina’ per raggiungere il vostro obiettivo di salvaguardia ambientale; però da quanto scrivete sul vostro sito questo progetto incide negativamente sui bilanci economici. Dunque, perché lo fate?
Sul nostro terreno, abbiamo una zona umida che è SIC (Sito Importanza Comunitaria) e ZPS (Zona Protezione Speciale) ma da un punto di vista pratico non e’ mai stato fatto nulla. Per cui per dieci anni abbiamo preso in affitto una parte, circa 8 ha, e abbiamo svolto un Progetto di RI-naturalizzazione. In questo periodo abbiamo visto che il bosco e’ cresciuto e si é reinsediata una garzaia; per cui molti aironi sono tornati e hanno ripreso a nidificare. Abbiamo dunque capito che lasciando una zona protetta e preservata gli elementi naturali ritornano. In seguito il terreno è passato in affitto a LAC (Lega Abolizione Caccia) che non ha fatto nulla ma ha mantenuto la zona protetta; quest’ anno il contratto finisce e forse stiamo pensando di riprenderlo in affitto di nuovo noi.
Credete quindi che se ci fossero degli incentivi o dei riconoscimenti economici da parte del governo, dei fondi o dei progetti comunitari, queste aree e i loro proprietari potrebbero avere il ruolo chiave di responsabilita’ sociale a beneficio del territorio e dei suoi abitanti?
Si, crediamo, infatti, che un’azienda agricola sia importante per la salvaguardia ambientale e la protezione dell’incolto; in questo modo l’intero ecosistema può essere tenuto sotto controllo. Gli agricoltori e le loro aziende agricole, infatti, ben radicate sul territorio, diventano tutori del territorio, affinché venga mantenuto un equilibrio naturale, cosmico e spirituale. Quando l’uomo inquina il territorio, le piante muoiono e poi ci ammaliamo pure noi.
4. Conoscete o avete mai sentito parlare di ‘Permacultura’?
Sì, la conosco ma non la pratichiamo. Invece applichiamo l’Agricoltura Biodinamica e quella Omeodinamica (la Biodinamica applicata all’utilizzo di prodotti omeopatici) (*). Su circa 3 ha di terra abbiamo svolto, negli ultimi 2 anni, vari test e analisi, di cui alcuni, finalizzati alla qualita’ e produzione degli ortaggi, altri invece per migliorare la fertilità del terreno. A breve saranno disponibili documenti utili per altri agricoltori. Fare monitoraggio è dunque una scelta dunque strategica anche legata ad un più accessibile prezzo del prodotto.
5. Credete infine che eventi culturali e artistici possano portare benefici economici, sociali e ambientali ma anche creare coscienza e sensibilita’?
Sì, certamente. Pensiamo che l’Arte, in tutte le sue forme, abbia un ruolo fondamentale. Ad esempio, l’Associazione Antiche Contrade (Terra e Arte) ha raccolto varie esposizioni artistiche degli ultimi anni (dal 2008 al 2015) e ha creato un vero e proprio Catalogo. Inoltre, quest’anno, per il nostro 30° come Cooperativa Cà Magre, abbiamo in programma piccoli eventi culturali e artistiche durante tutto l’anno, dalla presentazione di libri, a spettacoli di teatro, a esposizioni artistiche. In particolare da 2 anni abbiamo creato un bambuseto, che oggi è cresciuto; una parte di esso e’ diventato ottimo luogo dove ospitare esposizioni d’arte, come quelle di ‘Antiche Contrade’.
L’Arte diventa dunque un tramite, un’ avvicinare, un collante tra i tre elementi necessari per l’agricoltura, cioè l’ uomo, l’ambiente e il cosmo; insieme questi elementi possano salvare il mondo e mantenere un equilibrio tra noi, Madre-Terra e Padre-Cielo.
L’uomo, nel tempo, ha perso il legame con la natura. Mentre noi uomini abbiamo un ‘io spirituale’ e una coscienza, le piante invece hanno un ‘io di gruppo’, il che determina la sopravvivenza della specie; con l’inquinamento e l’egoismo dell’uomo questo principio di equilibrio si e’ dissipato sempre di piu’ e cosi’ ha iniziato la malattia. Noi dobbiamo ristabilire quei legami, che sia tramite l’Arte o l’Agricoltura biologica o entrambi.
In conclusione, sia grazie alla mia ricerca socio-ambientale in UK che a quest’intervista, potrei dire che le Imprese agricole, cooperative e organizzazioni locali che operano nel settore ambientale e culturale possono, dunque, avere un valore sociale a beneficio dell’intera comunità, per comunicare sani principi e fare da esempio, creare opportunità occupazionali o sviluppare soluzioni strategiche a bisogni fondamentali.

Per maggiori informazioni sulla Cooperativa agricola Cà Magre e Mag Verona visitate il loro sito internet e la pagina dedicata sul portale online dell’Economia sociale in rete ossia ‘’Rete del Buon vivere’’ (retebuonvivere.org)
http://www.retebuonvivere.org/organizzazioni/cooperativa-ca-magre
https://www.camagrecoop.it/ https://magverona.it/ebvfesta/
(*)L’Agricoltura Omeodinamica e’ la naturale evoluzione di quella Biodinamica ed è stata ideata da Rudolf Steiner quasi un secolo fa; entrambe ‘’recuperano le antiche tradizioni contadine, nel rispetto dei principi naturali delle piante e del loro ciclo riproduttivo, e considerano l’ambiente circostante e i metodi lavorativi come fattori determinanti per la qualità e l’evoluzione delle colture, rivalutando al contempo l’interazione uomo-natura dal punto di vista energetico e di mutuo scambio.’’ (https://sanroccocommunity.org/approfondimenti/agricoltura-omeodinamica/)