A Earth Ways nel Nord della Scozia, abbiamo progettato un polytunnel versatile. Per utilizzarlo al massimo abbiamo realizzato una sezione che non può gelare da gelate, raccogliamo l’acqua piovana per irrigare e lo abbiamo equipaggiato affinché fornisca alle piante luce sufficiente a crescere tutto l’anno.
Irrigazione
La pioggia è spesso la fonte d’acqua migliore e più semplice per i polytunnel nel Regno Unito. A Earth Ways qualche volta esauriamo le scorte perché la usiamo anche per fare e diluire i fertilizzanti liquidi, quindi è una buona abitudine disporre di riserve d’acqua di rete da usare come scorta. Noi riempiamo dei barili di plastica, il che è meglio che usare l’acqua del rubinetto direttamente, perché in questo modo il cloro evapora e l’acqua si scalda.
Abbiamo preso in considerazione sistemi di auto-irrigazione come l’irrigazione a goccia, ma diversi esperti mi hanno detto che funziona bene solo con l’acqua di rete alla pressione della rete stessa, così non ci abbiamo neanche provato. I bancali auto-irriganti sono comodi, quindi abbiamo tentato come alternativa le tradizionali olle africane, vasi di terracotta porosa, gentilmente forniteci da Thijs Berkers. La olla rilascia acqua gradualmente nel suolo attraverso l’argilla e le radici delle piante intorno si sviluppano protendendosi verso il vaso. Questo metodo ci è piaciuto molto, ma era troppo costoso per un intero tunnel. Così abbiamo fatto un esperimento per creare un bancale auto-irrigante, usando uno stagno (ne parliamo più avanti).

Infine abbiamo deciso di usare degli annaffiatoi. Il principale argomento a favore di questa scelta è che ci costringe a fare visita alle piante ogni giorno. Individuiamo parassiti, malattie e problemi di nutrizione molto più in fretta di quanto faremmo altrimenti.
Raccogliere l’acqua piovana
Il luogo più logico per raccogliere l’acqua piovana è una superficie pulita posizionata in alto: il tetto del polytunnel. Le finiture di plastica che si usano in edilizia per bordare le piastrelle funzionano molto bene come grondaie flessibili e possono essere fissate con del nastro adesivo all’esterno del tunnel. Usate il tipo che si mette in cima alle file di piastrelle in bagno. Hanno la forma di piccole grondaie se le rigirate sottosopra e costano molto meno dei kit per polytunnel che trovate in commercio.
Pulite bene la plastica e usate nastro da riparazioni trasparente. I nastri colorati bloccano la luce e si scaldano al sole, accorciando la vita della vostra plastica. Fissate le grondaie a forma di V sopra il barile, con le estremità che spuntano leggermente. Praticate un taglietto in un tubo flessibile e fatelo scorrere nella grondaia per poi fissarlo con del filo. Il tubo guiderà l’acqua nel barile.
Conservare l’acqua
Abbiamo messo cinque barili da 225 litri su entrambi i lati del nostro tunnel e altri due dentro. Abbiamo usato barili di seconda mano perché costano poco e sono robusti. Li abbiamo trovati a 10 sterline, qualche volta venivano usati per trasportare sostanze tossiche, quindi controllate che cosa ci mettevano dentro prima.
Trasportare l’acqua
È semplice trasportare l’acqua tra barili mediante l’effetto sifone. Quando togliete l’acqua da un barile, la maggior parte di essa sarà rimpiazzata dalla gravità e dalla pressione dell’aria. C’è bisogno di un po’ di pressione in più perché il diametro ridotto dei tubi flessibili crea un attrito che deve essere superato creando una testa idraulica [misura specifica della pressione idraulica NdT]. Per riuscirci abbiamo previsto una differenza di altezza di 180 mm fra ogni barile.
Il Barile 0, da cui peschiamo l’acqua è sepolto 180 mm nel suolo, il barile 1 si trova al livello del suolo, il barile 2 due è sollevato di 180 mm e il barile 3 è sollevato di 360 mm.
Per collegare i barili, immergete i capi di un breve tubo flessibile in ogni barile con un pezzo di fil di ferro al per tenerlo giù alle estremità. Assicuratevi che non ci sia aria nel tubo o il sifone non funzionerà. Noi usiamo un tubo di gomma per soffiare fuori l’aria.
Disporre di un paio di barili nel tunnel rende facile accedere all’acqua e oltretutto la scalda anche leggermente, cosa che giova alle piante, perché l’acqua fredda può essere uno shock, specialmente per le piantine.
Bancali auto-irriganti alimentati da uno stagno
Uno dei barili all’esterno del tunnel conduce ad un piccolo stagno all’interno. Quando piove, il barile rinnova lentamente le acque nello stagno e quando questo è pieno, trabocca in un bancale auto-irrigante.
Il team di Earth Ways è formato da Ludwig Appeltans, Suzanne de Waard e Jack Lennon. Earth Ways coltiva e insegna permacultura nel nord della Scozia: www.earth-ways.co.uk
Traduzione di Flavio Troisi
Fonte: http://www.permaculture.co.uk/articles/how-design-and-build-self-watering-polytunnel
L’articolo originale è stato pubblicato su Permaculture Magazine issue 88 (Estate 2016)