Riccardo è un architetto paesaggista. Si definisce un architetto atipico.
Piano piano si è accorto che il territorio non è fatto solo di case, ma anche di tanta natura.
Ha iniziato a comprendere che anche un architetto deve capire l’anima del luogo, perchè, secondo lui, se non capisci quello, non puoi fare un bel progetto.
“Tu che diritto hai di cambiarlo?” mi dice. Il paesaggio è qualcosa di più che materiale. C’è tanto di spirituale. C’è la memoria delle persone che ci sono state e quella del loro immenso lavoro.

Dieci anni fa con un altro appassionato del paesaggio, Franco di Recanati, si accorge di fare dei convegni sullo stesso argomento.
Si mettono insieme e nasce una collaborazione tra due piccolissime associazioni culturali. Capiscono che, forse, possono fare qualcosa per mettere in evidenza che si sta perdendo sotto i piedi, con tutto questo cemento, quella che è la nostra reale ricchezza: il paesaggio.
La prima proposta di legge sul paesaggio in Italia
Cosa si può fare? Ci vorrebbe una legge. A Riccardo, che è un architetto pianificatore, chiedono di cominciare a scriverne la bozza.
Lui, che lavora di giorno, inizia a scrivere, di notte, cinque punti fondamentali, che iniziano a fare girare fra le associazioni nelle Marche.

E’ nato così il forum sul paesaggio delle Marche, che oggi è arrivato a 101 associazioni, dalle due di partenza, che sostiene anche la prima ed unica, sino ad oggi, proposta di legge sul paesaggio in Italia.
Io, che lo stavo ascoltando con attenzione, ho sentito il bisogno di chiedergli in cosa consista questa proposta di legge.
- Primo, il paesaggio è un bene comune, di tutti. Non si può consentire al privato di sfruttare il territorio per fini speculativi.
- Secondo, stop al consumo di suolo. Si deve demolire quello che c’è di brutto.
- Tre, ogni decisione deve essere presa coi cittadini consapevoli.
- Quarto, i Comuni non possono più decidere per sè, ma ci vuole un intervento comunitario sul paesaggio.
- Al quinto punto ci voglio arrivare così…
Intorno, i colleghi continuano a lavorare coi Comuni. Riccardo sempre meno. Lui va in giro per il territorio a raccontare alla gente del paesaggio e della bellezza della sua tutela.
Gli sono arrivati, così, dei lavori da persone umilissime, che lo hanno sentito parlare e lo hanno ascoltato.
Su tutti, trenta anziani di Osimo che hanno accettato il declassamento dei loro terreni da edificabili ad agricoli, bloccando il consumo del suolo col cemento.
