La permacultura ha una storia quarantennale ed è ormai un movimento di respiro globale. Come descriveresti il movimento allo stato attuale? Che fase sta attraversando?
Vedo un movimento in espansione, che sta arrivando di più nella vita degli individui sia come sistema umano sia come risultato di un bisogno necessario nel mondo di oggi, in cui le risorse si stanno esaurendo e i sistemi non funzionano in modo sostenibile. Vi è la necessità di avere più coscienza del modo in cui viviamo la nostra vita, del modo in cui consumiamo e di un cambiamento di pensiero che sembra manifestarsi come un bisogno universale, e quindi la permacultura, ha iniziato a catturare più attenzione da parte di persone di diverse generazioni e continenti.
Secondo te quali sono i punti di forza del movimento e quali le sue aree di miglioramento oggi per crescere e diffondersi sempre di più?
Credo che l’integrazione della permacultura nella vita dei bambini e il suo incorporamento nei loro ambienti di apprendimento sia uno spazio di miglioramento. Immaginate gli asili tradizionali e le scuole dove i bambini passano in media 6 ore della loro giornata ri-progettati in un modo che siano più olistici e funzionino quasi come una foresta…
Immaginate i collegamenti che il bambino vorrebbe vedere e sentire e quanto sarebbe significativo tutto questo in termini di luoghi e spazi dove trascorrono il tempo. Quando si progetta con l’etica della permacultura è fondamentale che includiamo i bambini e li prendiamo in considerazione.
Ci ha colpito il titolo del tuo workshop all’EUPC2016. Ti va di parlarcene?
La presentazione si intitola “Coinvolgere i bambini nella permacultura“, in essa si discute del motivo per cui è importante includere i bambini e come possiamo farlo. Riguarda il nostro progetto, creato in base ai principi della permacultura e per il quale abbiamo ricevuto finanziamenti.
Il progetto è partito inizialmente da una mia esigenza, come educatrice, di incudere i figli nella permacultura, di migliorare la scuola materna e i contesti scolastici, di far entrare la permacultura nel mainstream e anche di connettersi con altre persone che erano interessate o già impegnate in questo campo. Le cose stavano già accadendo in Slovenia negli ultimi 20 anni, in Africa, negli Stati Uniti e in Australia allo stesso modo e con la creazione di una rete ci sarebbe stata più possibilità di condividere ciò che era già disponibile.
Bambini in Permacultura (CIP- Children in Permaculture) è un progetto di 3 anni finanziato attraverso l’Erasmus+ Asse 2: Educazione scolastica. La partnership è attualmente in 5 paesi: Regno Unito, Romania, Repubblica Ceca, Slovenia e Italia.
Si tratta di un innovativo progetto di cooperazione internazionale che riunisce gli educatori chiave (da diverse scuole, asili, pratiche e paesi), al fine di cross-fertilizzare, condividere e sintetizzare le idee, che rafforzeranno le capacità di tutti i soggetti coinvolti.
Questo scambio internazionale svilupperà, testerà, adatterà e svilupperà pratiche in materia di educazione alla permacultura con i bambini:
• svilupperà un curriculum di permacultura a misura di bambino
• creerà materiali ben progettati per gli educatori
• raccoglierà e creerà una risorsa di formazione aperta
• promuoverà una società coesa attraverso l’apprendimento con persone di altri paesi e la cooperazione tra impostazioni formali e informali di educazione
• condividerà le migliori pratiche e le nuove prospettive nella progettazione di asili e scuole, e promuoverà le migliori esperienze di apprendimento all’aperto per i bambini
• creerà una rete europea di bambini in Permacultura

Speriamo di andare oltre il progetto, l’obiettivo è di essere sostenibile e renderlo una rete per un’ulteriore sensibilizzazione. Si può imparare di più sul progetto anche da questo sito www.childreninpermaculture.com
Ambiente urbano o rurale. Dove pensi che la Permacultura avrà un maggiore impatto in futuro.
Finché vi è necessità di suolo e cibo, fino a quando ci sono insediamenti umani e legami sociali, l’impatto sarà altrettanto visibile in un ambiente urbano come in campagna.
In quale specifico campo della permacultura stai lavorando al momento?
Io sto lavorando nel campo della Permacultura Pedagogica e lo sviluppo di questo approccio per gli insegnanti e i bambini. Sto anche co-creando risorse su come coinvolgere i bambini in permacultura attraverso il nostro progetto “Bambini in Permacultura”. Tengo un corso intitolato “Aule outdoor” per gli educatori che desiderano incorporare la permacultura nei loro asili, nelle scuole e negli ambienti di apprendimento per bambini. Si può guardare www.learninginnature.org per ulteriori informazioni.
La nostra rivista online sta proponendo gli articoli di tanti permacultori internazionali, tradotti in italiano. In questo modo speriamo di contribuire alla creazione di uno spirito di appartenenza al movimento internazionale della permacultura. Che cosa ci consigli di fare per riuscirci sempre meglio?
Trovo molto prezioso che il lavoro di permacultori internazionali venga tradotto, penso che sia abbastanza nobile ciò che state facendo per gli italiani aiutandoli a pensare globalmente ma agire localmente. Credo anche però che sarebbe importante per il movimento della Permacultura internazionale sentire di più il lavoro svolto in Italia e forse avere articoli e pubblicazioni tradotte dalla vostra lingua. Sono sicura che ci sono storie ispiratrici che vale la pena condividere e diffondere dall’Italia.

Gaye Amus è un’educatrice ambientale, progettista di permacultura ed è specializzata in educazione della prima infanzia. Nata nel Kuwait nel 1978, Gaye è di Instambul, Turchia, ed ha vissuto in Finlandia per 8 anni. La sua laurea è in ingegneria industriale, ma a causa della sua passione per il lavoro con i bambini ha deciso di cambiare la sua carriera e continuare i suoi studi sullo sviluppo infantile. Le sue esperienze l’hanno condotta su un percorso che va dal lavoro in diverse scuole materne, incluso un asilo nella foresta, alla facilitazione di laboratori, seminari e consulenze sull’educazione alla natura e all’apprendimento all’aria aperta.
Sito web: http://www.learninginnature.org/