La scorsa settimana ho apportato le ultime correzioni alla bozza del mio nuovo libro 7 ways to think differently. Mi sentivo come quando quando alla fine di ogni puntata di Grand Designs, quando le persone sono sedute in cucina della nuova casa che hanno finito di costruire, Kevin MacLeod chiede: Ne è valsa la pena? Quali sono le parti che preferisci?
Mentre stavo rileggendo mi sono balzate agli occhi molte frasi, paragrafi, idee che mi hanno fatto sorridere.
Dietro il testo c’è la storia invisibile dello scorso anno o giù di lì della mia vita; i laboratori, le conversazioni, la poesia, le attività che hanno cambiato non solo il mio pensiero, ma anche il mio essere. Si tratta di una raccolta di momenti in cui sono cambiata; ci sono dei prima e dopo, un mutamento di quello che stavo per diventare in quel momento, in cui improvvisamente ho aperto il mio pensiero e ho oltrepassato un muro invisibile. Dietro queste parole c’è tutta una serie di collegamenti e relazioni; insegnanti, amici, autori e colleghi.
Durante la stesura del capitolo sui sistemi di pensiero, per esempio, avevo bisogno di osservare davvero ciò che mi circondava per avere una comprensione esperienziale di questi sistemi. Mi piace usare metafore della vita quotidiana per favorire la comprensione delle persone su una teoria complessa. Ad esempio, la scorsa primavera abbiamo fatto una festa con tante persone. Mentre ci divertvamo tanto, mi sono resa conto che avevo di fronte a me diversi sistemi in azione; il personale in cucina, i bambini, i musicisti ognuno con diversi tempi, ritmi e finalità. Questa parte del libro è sicuramente la mia preferita, non solo per i ricordi, ma anche per il modo in cui è legato alla mia comprensione dei sistemi.
I libri e gli edifici
I libri sono simili a edifici che hanno bisogno di essere vissuti e utilizzati per testare la loro funzionalità, influenza, durata, comfort e bellezza. I libri come gli edifici si sviluppano nel corso del tempo. Mi sono resa conto che nel corso degli ultimi 2 anni da quando People and Permaculture è stato pubblicato, le conoscenze e le competenze contenute all’interno sono cresciute e si sono sviluppate attraverso le persone che utilizzano questo libro. So quanto stare per 12 anni nel mondo della permacultura mi abbia aiutato a concentrarmi sulle soluzioni, a pensare in termini di abbondanza, e a utilizzare la natura come guida. Nel corso dell’ultimo anno questo modo di vedere il mondo ha approfondito la mia comprensione su quanto sia significativo il nostro modo di pensare al nostro comportamento, alle nostre relazioni e sentimenti, e in ultima analisi, sull’intero mondo in cui viviamo.
Ma ne è valsa la pena?
Per quanto riguarda la domanda “è valsa la pena?” ora che il libro sta per andare in stampa, mi conforta sapere che presto molte persone avranno accesso alla saggezza che è fluita da molte fonti che ho raccolto in questo libro. E come dice Dewitt Jones: “Non sappiamo mai quali effetti a catena ci saranno nella nostra vita quando pubblichiamo qualcosa” quindi sì sono fiduciosa che ne è valsa la pena.
I libri a differenza degli edifici hanno un punto di arrivo, ma il mio viaggio continua con la creazione di un’avventura esperienziale fantasiosa e giocosa con i corsi su 7 ways to think differently. Celebrerò il il lancio del mio libro alla Convergenza Internazionale di Pemacultura in Gran Bretagna. La convergenza, con tutti gli adorabili partecipant, il cibo, i workshop e le conversazioni stimolanti e i seminari sarà il momento culminante del mio anno.
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Traduzione di Marco Matera
Fonte: http://loobymacnamara.com/the-invisible-story/