Il lavoro che riconnette è un processo di gruppo dinamico e interattivo che ci aiuta a creare quel senso di connessione reciproca per nutrire la rete della vita e ci motiva a fare la nostra parte nel creare una civiltà sostenibile riscoprendo la nostra connessione con la Terra, la rete della vita che la popola, con la comunità e con noi stessi.
Grazie a queste pratiche, migliaia di persone in tutto il mondo sono riuscite a trovare solidarietà e il coraggio di riconnettersi nonostante il rapido peggioramento delle condizioni sociali ed ecologiche.
È un lavoro interiore prezioso per chiunque sia coinvolto o vorrebbe essere coinvolto nella promozione di un cambiamento positivo per le persone e il pianeta, e affronta la realtà emotiva di “come affrontare il caos in cui ci troviamo senza impazzire”.
La nascita del Lavoro che Riconnette
È stato sviluppato agli inizi degli anni 70 da Joanna Macy, un’attivista americana, studiosa di teoria dei sistemi, ecologia profonda e buddismo. I suoi metodi sono descritti in Coming Back to Life, è il libro scritto insieme a Molly Young Brown.

Lo scopo principale del Lavoro che riconnette è aiutare le persone a scoprire e sperimentare le loro innate connessioni tra loro e con i poteri sistemici di auto-guarigione, in modo che ciascuno possa ritrovare quella motivazione a giocare il proprio ruolo nel creare una civiltà sostenibile.
Nonostante questa pratica sia stata progettata per i lavori di gruppo, può essere svolta da soli e ha arricchito la vita di molte persone. Il suo effetto è più profondo e più duraturo se sperimentato in modo interattivo in un gruppo poiché il suo approccio si basa sulla sinergia dei singoli.
Perché partecipare a un laboratorio sul Lavoro che riconnette?
Viviamo in un momento di trasformazione planetaria, in cui il destino non solo dell’umanità ma della stessa biosfera è in discussione. È un momento di “grande disfacimento” delle strutture della civiltà moderna e del tessuto stesso della vita da cui dipende la nostra civiltà. Allo stesso tempo, milioni di persone in tutto il pianeta sono attivamente impegnate nella “grande svolta“, una pratica che dà speranza, dedicata alla creazione di società e culture che sostengano la vita in armonia in connessione con una più ampia Comunità Mondiale.

La struttura del Lavoro che Riconnette
Il viaggio interiore de Il Lavoro che Riconnette è una spirale di interconnessione con quattro fasi successive o movimenti che si alimentano a vicenda. Si inizia con l’apertura alla gratitudine, per poi onorare il nostro dolore per il mondo, poi si fanno pratiche che ci aiutano a guardare il mondo con occhi nuovi e infine si lavora su come andare avanti, quali passi da da seguire per abbracciare la “grande svolta”.

Queste fasi consecutive riflettono una sequenza naturale comune alla crescita psicologica e alla trasformazione spirituale. La spirale è come un frattale, che guida la struttura generale dell’attività e si presenta anche nelle sue parti componenti. In ogni componente troveremo questa sorta di struttura a U, all’interno del quale si atterra condividendo gratitudine, dolore, nuovi occhi e prossimi passi.
La Spirale è un modello ben noto a chi si occupa di permacultura Essa ci permette di muoverci più di una volta e diventare consapevoli che ad ogni ciclo, ad ogni fase possiamo scoprire significati nuovi e più profondi.
Il passaggio cruciale avviene quando, invece di reprimere e somatizzare il nostro dolore per il mondo (sia esso sotto forma di paura, dolore, rabbia o senso di vuoto), lo onoriamo. Impariamo a riformularlo come coraggio o compassione.
Questo ci riporta alla vita, proprio come scrive Joanna Macy “Coming Back to Life”