Mi hanno rubato la primavera…

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primavera permacultura coronavirus

Mi hanno rubato la primavera… è la frase che tutto il giorno mi frulla in testa, cerco di allontanarla, ma lei ribussa insistente, come quando la mia gatta Lulù, per entrare nella camera, non si arrende, grattando con la zampa alla porta, non demorde neanche di fronte al mio silenzio, fino a che non mi alzo e le apro.

Ci hanno rubato la primavera” e non è un’accusa contro ignoti colpevoli. Doveva accadere un evento surreale, che fosse naturale o pilotato non lo so, ma surreale sicuramente, per interrompere quel flusso così naturale che è l’apparire improvviso dei colori della Primavera.

Riempio i polmoni di aria in questo momento e nel pensare a questa immagine mi sembra quasi di scoprire un tesoro prezioso, che non ricordavo di possedere: immagino quanto possa essere fresca la brezza del mare al mattino, respirare a pieni polmoni, quasi a far entrare la Primavera tutta dentro me e ossigenare così, cellula dopo cellula, il mio corpo.

primavera microorto balcone

Provo a chiudere gli occhi e a tenere questa immagine come preziosa meditazione per calmare la paura, che spesso si impossessa di me e che ha  avuto il potere di rendere, per pochi istanti, confusa anche la mente.

Il mio corpo ha reagito con pavor, sento che il mio metabolismo è sballato e sono in uno stato continuo di allerta. Se sto sul mio balcone, unica mia possibilità di aprirmi all’esterno, la mia piccola Oasi con il Buddha in pietra e il mio gatto Osho, che è ben felice di stare nel suo micro-orto, lì il mio cuore si acquieta.

microorto balcone

Basta abbassarmi al livello delle piante e osservare il piccolo dettaglio, così insignificante ai più, che a me appare come la meraviglia delle meraviglie, l’iperuranio addirittura il Sublime. E lì mi accorgo che, mettendomi alla stessa altezza, posso osservare il seme di calendula, che ormai è una margherita arancione, fiera guarda giù dal terzo piano e poi le fave che si ergono a gara con le insalate e con la cipolla.

E poi l’artemisia che profuma di coca-cola e la ruta e poi c’è ancora la maggiorana e poi tanti semi di tagete e calendula, i pomodori nati per caso, il Farinaccio che cerca sempre di sgomitare in mezzo agli altri e poi la salvia e il rosmarino e qualche cactus e in questo micro-mondo anche lei la menta… attendo i papaveri, perché so che ho lasciato i semi l’estate scorsa nei vasi, li attendo con quella rivoluzione rossa che mi appartiene.

primavera microorto domestico

E allora quando immagino tutto ciò mi rendo conto che non ci potranno mai rubare la primavera!!! Anche se quest’anno non sarà come gli altri. non potrò correre nel mio prato a osservare le piccole foglie che hanno quel verde brillante, che solo loro possono vantare, mi giro e nel piccolo vaso vedo lui, quel ramo di pesco che orgoglioso si è vestito di verde e mi osserva, perché sa che la primavera è dentro e fuori di noi, sempre, anche nelle difficoltà e qui riprendo quella frase meravigliosa che spesso mi dà speranza.

Il problema è la soluzione” Grazie Permacultura.

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Mi chiamo Annalisa Rolfo. Ho due figli Siddharta e Lorenzo che sono giovani uomini in cammino. Sono un educatore e lavoro nell’ambito delle dipendenze dopo aver perlustrato ambienti educativi variegati dall’infanzia alla psichiatria. Sono formata alla conduzione di gruppi tramite i metodi attivi e il playback theatre, ho costituito una Aps con una Compagnia teatrale il cui nome era Intrecciastorie nel 2012, che mi ha permesso di imparare a conoscere e ad amare la mia parte femminile, ho conosciuto nello stesso anno l’agricoltura sinergica e il mondo degli ecovillaggi, innamorandomene follemente! Mi considero un’ortista artistica! Nel 2014 ho proposto un progetto all’avanguardia all’Asl di Torino in cui lavoro ed è nato ConTOorto, un orto urbano sinergico, in collaborazione con una cooperativa sociale. Mi sono formata alla Scuola di Agricoltura Sinergica Emilia Hazelip, concludendo il mio percorso per la docenza, ho condotto molti corsi e conosciuto anime e volti meravigliosi in questi anni. KarmaOrto nato all’interno di un progetto di orti collettivi nelle terre di Libera, RisOrto in Valtellina in collaborazione con una Cooperativa di Milano, in un progetto di integrazione dei richiedenti asilo politico in un orto collettivo. I nomi si susseguono, ma dietro ci sono storie, sogni, esperienze di resilienza e resistenza, di sistemi complessi... A giugno 2016 ho partecipato al pdc 72 ore della Accademia di Permacultura con Saviana Parodi e Luciano Furcas. Ora sono in tirocinio attivo per poter entrare tra i docenti di permacultura, anche se nell'animo sento di esserlo stata sin da bambina. Insomma chissà quante altre cose farò e imparerò, sono in un percorso curvilineo, grata alla vita per le persone che incontro e la bellezza che sprigionano, un giorno mi dissero che nel calendario Maya io sono Stella Cosmica e che il mio compito nel mondo è di vedere la Bellezza nei Margini ed è così che mi piace vivere…