di Maddalena Nardi - Vivere Sostenibile
E’ di questi giorni la notizia di una nuova attesissima “diavoleria” tecnologica (ma non da me!), che sarà disponibile dal 2018 e che unirà la realtà virtuale con la realtà aumentata…
In pratica chi lo vorrà potrà comprare (a caro costo dico io!) una sorta di schermo applicato a degli occhiali grazie al quale una stanza qualunque dove noi viviamo, composta magari da tavolo, computer e sedia, potrà essere da noi vissuta e addobbata (in questo mondo parallelo che risiede solo nei nostri occhiali) da quadri, fiori, cagnolini scodinzolanti.
Perplessa, non posso dirmi altro che perplessa, nel sentire l’esperto informatico di turno che si eccita all’idea che “in questo ambiente che avremo creato, potremo aprire finestre galleggianti nell’aria con chat, messaggi email, etc…”.
Mi chiedo cosa di tutto questo può renderci felici
Mi chiedo quanti, anche tra le persone che conosco, adoreranno passare il loro tempo (vera moneta rara dei nostri anni) chiusi in casa con dei paraocchi tecnologici che illudono la nostra mente di stare vivendo una vita artefatta, inodore e senza consistenza alcuna. Passeggio per la strada in questi giorni di primavera, in cui il sole sulla pelle è un piacere unico, in cui i fiori sugli alberi sono invasi da ronzanti api operaie che scatenano la loro essenza nell’aria, con un cielo azzurro dove perdersi seguendo la forma delle nuvole.
E’ questa la realtà che voglio vivere, quella della vita che posso percorrere, annusare, toccare e in cui una risata può essere da richiamo per persone nuove da incontrare. Per davvero mi viene da scrivere, perché anche di incontri in questi tempi se ne fanno sempre più tramite uno schermo invece che guardandosi negli occhi o scambiandosi un abbraccio da cuore a cuore.
E allora penso che una parte di mondo è fatta per distrarci, per portarci dentro uno schermo e lontano dal nostro essere uomini e donne nel mondo, in contatto con il nostro respiro o con il battito costante e rassicurante del nostro cuore. E’ nella vita reale che possiamo trovare la felicità: nei gesti di tutti i giorni, nello stupirci della estrema perfezione di un fiore o della maestosità di un albero in mezzo alla solita piazza; nell’incontro del nostro vicino di casa, nel canto di un merlo all’imbrunire, nella magia di una bolla di sapone.
E allora facciamo attenzione alla vita che viviamo, come una meditazione vigile, portando la mente a seguire il tatto del nostro respiro, a cogliere il gusto della mela che, prendendoci tutto il tempo, potremo gustare in tutta la sua fragranza, perdendoci negli occhi del nostro amato, che non hanno fine! Così saremo presenti, così potremo dire di aver vissuto al meglio, così saremo sempre grati alla Vita e a tutte le opportunità che ci riserva, generosa e abbondante in ogni suo aspetto. Tutto questo è alla portata di ognuno di noi e non ha bisogno di altro che della nostra stessa intenzione.
L’articolo originale è stato pubblicato su Vivere Sostenibile – Romagna n. 16 Aprile 2017