Mi sono alzato presto, per preparare il secondo giorno del nostro corso Tread Well on Earth Introduction to Permaculture, quando ho udito la notizia, mi sono fermato un momento, e un altro momento… poi ho cominciato a leggere una serie di interviste, sopraffatto dal desiderio di connettermi con lui… la persona dietro ciò che sto insegnando. Quanta umiltà ispira il lavoro di quest’uomo, la sua visione per un pianeta più sano? E quanto è incredibile la portata di ciò che ha fatto?
Non solo Bill fu un pioniere e co-sviluppò il concetto di permacultura, ma lo trasformò in un movimento, insegnandola in giro per il mondo.
Oggi ci sono centinaia di migliaia di progettisti certificati e la permacultura ha ispirato con i suoi strumenti e principi svariate discipline e settori applicativi, oltre che migliaia di insegnanti in ogni angolo della Terra. L’impatto del design in permacultura è arrivato così lontano, che è difficile perfino cominciare a descriverlo.
Come parte del movimento, ed essendo un insegnante di permacultura, riconosco che questa è la fine di un’era. Bill ha creato molte delle porte in cui tanti di noi sono entrati per creare a nostra volta più percorsi ancora.
La morte di Bill mi fa riflettere, e probabilmente fa lo stesso effetto a molti permacultori, su ciò che il movimento è riuscito a compiere e dove ci troviamo, come progettisti.
Ecco, in onore di Bill Mollison, 5 punti che credo abbiano aiutato la permacultura a diffondersi nel mondo, sono sicuro che ce ne sono molti altri:
1. La permacultura risponde ai bisogni del nostro tempo.
Bill conosceva il potenziale di ciò che lui e David Holmgren avevano creato e sapeva che era esattamente ciò che serviva al mondo e a ai suoi tempi, ed è ancora così.
Ne 1972 il Club di Roma pubblicò il “Rapporto sui Limiti dello Sviluppo” che predisse il collasso della società fondata sulla crescita industriale, con conseguenze ambientali catastrofiche. L’idea di “sviluppo sostenibile” comparve così sull’agenda politica e nel mondo mainstream.
Prima di allora era sorto il movimento controculturale degli hippies che rifiutavano ciò che chiamavano l’ “establishment”. Avevano influenzato la vita di milioni di persone in tutto il mondo. Erano sempre di più coloro che anelavano di lasciare una società problematica, ingiusta ed ecologicamente devastante.
La gente cercava nuovi modi di vivere; e un po’ di pace.
Bill si guadagnò il riconoscimento internazionale ricevendo il Right Livelihood Award (chiamato spesso il Nobel alternativo) nel 1981, e a molti parve che la permacultura offrisse una via per progredire e un’alternativa promettente.
2. La permacultura fu resa totalmente accessibile
Mollison lavorava nel mondo accademico. Stava insegnando nell’Università della Tasmania, Australia, dove aveva sviluppato un’unità chiamata Psicologia Ambientale. Studiava in modo indipendente la storia, le genealogie e i discendenti degli aborigeni della Tasmania.
Ma Bill amava sfidare lo status quo e non vedeva affatto il suo e il futuro della permacultura nelle accademie. Dopo aver scritto Permaculture One con il suo studente David Homgren nel 1978, lasciò l’università all’età di 50 anni, per insegnare la permacultura come curriculum aperto a migliaia di studenti intorno al mondo.
Voleva che questi studenti andassero a insegnare permacultura nelle loro comunità. Come ha scritto Looby Macnamara nel suo tributo, “Uno dei doni meravigliosi che Bill e David hanno fatto al mondo con la permacultura è stato renderla open source, molto prima che l’espressione open source nascesse. La permacultura ha compiuto il passaggio da uno solo leader a molti leader.”
“La stupidità è trovare tutte le differenze e non cercare di valorizzarle creativamente”
BILL MOLLISON
La permacultura abbraccia la diversità, edifica sulla cooperazione e la partecipazione, per cui aumenta in forza e portata.
3. La permacultura è altamente pratica
“La sfida più grande che dobbiamo vincere è passare dal consumo alla produzione, anche su piccola scala, nei nostri giardini. Se lo farà anche solo il 10%, avremo abbastanza per tutti.”
BILL MOLLISON
La permacultura è pratica. Riguarda il comprendere il mondo naturale attraverso l’osservazione e l’interazione. Dà benefici diretti e tangibili a chi applica i suoi principi sul proprio terreno.
A chiunque oggi si imbarchi nel gratificante percorso che porta a ottenere un diploma in permacultura applicata non è richiesto di sostenere un esame o scrivere una tesi, ma piuttosto di mettere insieme un portfolio di 10 design, la maggior parte dei quali implementati. I progetti in permacultura stanno saltando fuori in ogni dove come funghi in una foresta.
La permacultura non è solo pratica per chi ha una fattoria o un giardino; lo è per chiunque la capisca e ne applichi i principi alla propria situazione personale – che sia al lavoro, in famiglia o nella vita privata.
4. La permaculture usa tecnologia appropriata e buon senso
“Nonostante i problemi del mondo siano sempre più complessi, le soluzioni restano di una semplicità imbarazzante.”
BILL MOLLISON
Nonostante la permacultura sia altamente pratica, non si riduce all’applicazione di un certo numero di tecniche. Al contrario, si adatta a ogni tipo di situazione, conoscenza e bisogno presenti nel luogo dove viene applicata.
Le tecniche che si usano, spesso non sono nuove, sono solo messe insieme in un modo diverso. E se sono nuove, sono comunque usate soprattutto su scala ridotta, semplice e accessibile, spesso mero buon senso.
La permacultura crea diversità non necessariamente aggiungendo elementi in un sistema, ma moltiplicando le le relazioni benefiche fra gli elementi per diminuire il dispendio di energia e il carico di lavoro, e per costruire efficienza attraverso la progettazione.
Quando Bill viaggiò per il mondo per insegnare permacultura, lo fece anche per imparare dalle persone che incontrava e per capire che cosa serviva nelle diverse aree del pianeta. Tutto questo si somma all’abbondanza e al patrimonio di saggezza che oggi sono insiti nella permacultura.
5. La permacultura abbraccia il cambiamento e le nuove idee
La permacultura si reinventerà sempre per continuare a rispondere alle più
pressanti necessità dei nostri tempi.
Quando la permacultura trovò la sua strada negli insediamenti urbani, il bisogno di innovazioni nei progetti sociali, di sana comunicazione e sane dinamiche di gruppo divenne sempre più evidente.
Molti insegnanti cominciarono a includere nei loro corsi strumenti sociali come la Comunicazione Non Violenta e gli Open Space, per citarne un paio. Ciò che la maggior parte di questi strumenti ha in comune con la permacultura è che favoriscono la cooperazione anziché la competizione e si concentrano sulle soluzioni anziché sui problemi.
In questo modo la permacultura cresce sempre cambiando nel tempo; dà vita a nuovi movimenti, il concetto seminale delle Transition Town emerse da un corso di permacultura, molti ecovillaggi usano la progettazione in permacultura come fondamento e hanno formato un proprio movimento globale.
Negli ultimi anni abbiamo ospitato un workshop di Permacultura per la Transizione condotto da Ros Bedlow e Samantha Woods a Tradwell. Questo corso ha l’obiettivo di portare i principi della permacultura alle persone coinvolte nelle iniziative di transizione e di informarle sulle vere radici delle città in transizione. La permacultura si evolverà e trasformerà con il passare del tempo, degli insegnanti e con l’arrivo di nuovi attivisti.
Si trasformerà e adatterà al più vasto ecosistema fino a quando esisterà una nicchia ecologica in cui possa esistere. E io ritengo giusto dire che una nicchia per la permacultura esisterà finché la cultura umana ci aiuterà a fiorire all’interno degli ecosistemi planetari.
Fino a quando vivremo in una società che abbracci la vita e il buon senso di dare la migliore ospitalità a tutti, umani e non umani, ci sarà posto per la permacultura.
Sedendo sugli scalini dietro casa, abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno per vivere una buona vita. Siamo circondati da sole, vento, altre persone, edifici, pietre, mare, uccelli e piante. Cooperare con tutte queste cose porta armonia, competere contro di loro porta disastri e caos.
BILL MOLLISON
Traduzione di Flavio Troisi
Fonte: http://www.sociallandscapes.co.uk/blog/2016/10/3/5-reasons-permaculture-has-become-a-global-movement