
Tagari Publications
dic 1988
Copertina rigida
576
http://buonacausa.org/cause/manuale
Quando ho seguito il mio PDC (permaculture Design Certificate Course) “Permaculture. A Designers' Manual” è stato il libro di testo. Enorme, intenso, e difficile da leggere, ma eccezionale comunque.
Questo libro è la bibbia, se così si vuol dire, della permacultura; è il frutto del lavoro di una vita e ha definito concetti già espressi nei precedenti libri Permaculture One e Permaculture Two da parte di Bill Mollison. Devo ammettere che sono tornato alle origini della permacultura dopo aver letto “Permaculture. A Designers' Manual”- ho acquistato Permaculture one e Permaculture two, e li sto leggendo. Voglio comprendere come siamo arrivati al Designers' Manual, e dove possiamo andare da lì.
Il manuale è molto denso e ricco di informazioni differenti. Una cosa che risulta chiara quando si legge il manuale, è che il grande sommovimento determinato da Mollison e Holmgren, e tutti gli altri pionieri del movimento, è stato quello di mettere insieme un sistema multidisciplinare.
I concetti fondanti cresciuti dalla prima intuizione con Permaculture One, sono arrivati ad una forma più completa nel “Permaculture. A Designers' Manual”. La grande intuizione nella seconda metà degli anni Settanta per fare realmente la differenza in un mondo malato, oggi in fin di vita se non agiamo subito, è stata quella di pensare in modo differente, a 360 gradi, uscendo dalla rigidità dell’Accademia, e dalla sua specializzazione, da cui proveniva Bill Mollison.
In permacultura non siamo architetti, climatologi, botanici e contadini, nel movimento ci si rende conto di far parte di una sistema complesso che richiede un pensiero complesso e articolato, che trascende certe categorie professionali. Per l’Italia andrebbe aperto un discorso a parte sugli ordini professionali e il rapporto con la permacultura e chi la pratica, ma non è il caso in questa recensione.
Torniamo al testo vero e proprio, si deve avere ben chiaro che si sta parlando del testo base per il curriculum del PDC, e ogni capitolo dovrebbe essere una sezione che si studia, o da cui si parte, durante il corso di 72 ore.
Il libro è composto da quattordici capitoli:
Introduzione e etiche
Concetti e temi in progettazione
Metodi di progettazione
Comprendere i modelli naturali
Fattori climatici
Gli alberi e i loro scambi di energia
Acqua
Suoli
Operazioni di scavo e le risorse del suolo
I tropici umidi
Strategie per climi aridi
Da climi temperati umidi a freddi
Acquacultura
Le strategie per una nazione globale alternativa
Il testo non è di facile lettura, ma se avete mai sentito parlare Bill Mollison, i suoi video sono ovunque online, capirete perché non sia facile. La mente di Bill Mollison è vulcanica, i suoi concetti a mio avviso crescono, si evolvono e si modificano nel tempo e questo si vede anche nella lettura. Il testo ad ogni lettura cambia, si notano differenti possibilità di approfondimento. Va letto lentamente, metabolizzato, le pagine di questo libro verranno sfogliate dal lettore per anni.
Ogni capitolo è un'opera a sé
Ogni capitolo è un’opera a sé, che porta a infinite riflessioni. Un consiglio al lettore italiano: meglio contestualizzare tutto ciò che vi trova scritto alla realtà italiana. Alcune soluzioni proposte, per esempio nel capitolo nove, non sarebbero realizzabili in Italia.
Questo però non deve essere un alibi per rinunciare a superare gli ostacoli. Anche al lettore italiano può essere utile per cercare di ispirarsi a trovare soluzioni alternative e cercarne di applicabili alla nostra realtà.
Presto avremo l’edizione italiana di questo manuale!
Ad oggi recensisco la edizione inglese, ma credo sia giusto evidenziare che a breve, fra poco più di qualche mese, avremo l’edizione italiana di questo manuale!
Questo permetterà ai molto lettori italiani interessati ad approfondire la conoscenza della progettazione in permacultura per come è stata delineata dal fondatore del movimento, di leggere direttamente le parole di Bill Mollison. È una opportunità eccezionale che abbiamo raccontato qui su P&T.
Voglio evidenziare un aspetto del ritenere I libri delle “bibbie”.
“Permaculture. A Designers' Manual” non è un libro che tratti di metafisica, ma un testo pratico, scientifico, enciclopedico. Se accettiamo questa visione, dobbiamo anche accettare che sia arrivato il momento di ritenere alcune informazioni superate. Non parlo dei concetti, ma i dati di ricerca. Un grande obiettivo del movimento potrebbe essere una revisione del testo, mantenendone l’impianto, ma sapendo di doverlo aggiornare. Il manuale in questo è una base, non un punto di arrivo.
Bill Mollison in ogni occasione ci dice di frequentare il PDC e poi andare fuori e lavorare, agire. Io spero che si riuscirà ad andare nel mondo e davvero cambiare le cose come singoli, ma anche come movimento. Il giorno in cui otterremo questo obiettivo, quello sarà il momento in cui il messaggio di Bill sarà davvero diventato forte.
Permaculture. A Designers' Manual sarà sempre la base da cui partire, le nostre fondamenta.
Un giorno ho visto mia figlia, all’epoca aveva quattro anni, prendere “Permaculture. A Designers' Manual” dal tavolo e metterlo sul pavimento, con qualche sforzo perché il volume è pesante, ma con grande delicatezza le piacciono molto i libri e se ne prende cura, lo mise in terra, prese poi un altro libro, non ricordo il titolo, e lo mise sopra il designers manual, salì sopra ai due solo per essere un poco più alta per superare il margine del tavolo e arrivare alla sua bottiglia dell’acqua. Non chiese aiuto, sapeva cosa voleva, ha osservato l’ambiente e ha trovato una soluzione.
Questa è l’immagine che tengo in mente per ricordarmi cosa dovrebbe rappresentare il Manual per le persone: ti fa crescere, ti spinge ad agire, ma ciò che cambia tutto è quando gli sali sopra e usi la sua conoscenza per sporcarti le mani. Agite dopo aver letto il libro, e non lo renderete un totem da venerare ma un punto di partenza.
Dove comprarlo (clicca sull'immagine):
Permaculture. A Designers’ Manual di Bill Mollison è la “bibbia” della permacultura. Un libro per cambiare il mondo e per formare i permacultori con il PDC.