Daniele e la Gioia …di vivere la permacultura in Sicilia!

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Gioia e Daniele Bordin del progetto Enjoi in Sicilia. Foto di Edite, Il giro del cappero

Ha cominciato a lavorare a quindici anni. Daniele ha fatto solo la scuola media nella sua terra, in Brianza. Non c’era la possibilità economica.

I suoi genitori hanno avuto il coraggio di fare quattro figli senza poterli campare. Mandarli a scuola era per loro un peso economico insostenibile.

Si riusciva a pagare in casa solo le cose essenziali e molto spesso non ci usciva la merenda per la scuola, perché non c’era da mangiare. “E io avevo tanta fame a quindici anni” dice Daniele col suo sorriso pulito.

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Daniele Bordin del Progetto di Permacultura Enjoi in Sicilia. Foto di Edite, Il giro del cappero

Ha deciso di andare a lavorare per avere una sua autonomia economica e per imparare un po’ di attività manuali che a lui sono sempre piaciute.

Con i suoi due fratelli, ha “deciso” di fare studiare la sorella più piccola e tutti hanno puntato su Gioia.

Ha iniziato, quindi, a lavorare presto. Gli piaceva imparare cose nuove e molto pratiche.

Ogni cinque anni, poi, cambiava lavoro. Ogni volta che imparava tutto quello che c’era da imparare in quell’ambito si annoiava e andava via.

Nell’ultimo lavoro andava benissimo tanto che, ad un certo punto, gli hanno proposto di diventare il manager del posto, ma guardando gli altri managers di negozi e la loro vita annullata ha detto no. Non avevano tempo per i loro figli, che non li riconoscevano quasi più, non essendo mai a casa.

Progetto permacultura Enjoi SiciliaNon era quella la vita che Daniele voleva fare e, allora, si è dimezzato le ore.
Quando è passato da quaranta a 24 ore settimanali di lavoro, ha risparmiato di più.

Si è accorto, infatti, che gli avanzavano i soldi finalmente. Ha iniziato, così, ad andare a prendersi l’acqua dalla sorgente, a risparmiare tantissima benzina, ad andare in giro con la sua bicicletta.

Si faceva da mangiare, per la prima volta, perché lavorando a Milano sei giorni su sette questo prima era impossibile.
Una volta avuto un po’ di tempo finalmente per sé, ne ha voluto ancora di più.

Quelle venti ore settimanali al lavoro in negozio gli sembravano ormai sprecate. Il suo sogno è stato sempre l’autosufficienza e, secondo lui, se lo sei dal punto di vista energetico e alimentare, sei libero da tutto. Pensarlo a Milano è abbastanza trasgressivo.

Daniele Gioia Permacultura SiciliaDaniele, allora, si è chiuso in casa per un anno e mezzo a studiare qualsiasi cosa che lo potesse portare al suo obiettivo.

Ogni anno lui veniva in Sicilia da un collega a trascorrere qualche settimana di ferie con lui. L’ultimo anno, nel 2014, hanno fatto un giro della Sicilia e arrivati nella zona di Siracusa Daniele si è fermato e ha detto: “Ok, qui voglio viverci”. Ci sono lì i fiumi e il mare. Il paesaggio è bellissimo.

Si è licenziato ed è arrivato in Sicilia senza una meta. Avrebbe accettato di stare anche con la sua tenda in un pezzo di terra e ricominciare daccapo.

La madre ha accettato, dandogli il contatto di alcuni cugini, che gli hanno messo a disposizione un terreno, dove per un anno Daniele ha cominciato a sperimentare la sua nuova vita, proprio in quelle zone visitate qualche settimane prima.

Ha cominciato ad usare la motosega e il decespugliatore, che non aveva mai visto in vita sua. Coi primi prodotti di un piccolo orto ha sperimentato la gioia di farsi il cibo senza soldi.

Daniele Bordin Permacultura Sicilia

Senza soldi, poi, ha cominciato a cercare un terreno tutto suo. Ha cercato da subito di essere il più sincero possibile con le persone, per non fare perdere tempo né a lui e né a loro.

Quando chiamava lo diceva proprio: “Io soldi non ne ho. Ho solo un progetto che è questo. Se a te va bene e mi dai il tempo, forse te lo posso pagare tra qualche anno. Se vuoi i soldi subito, arrivederci e grazie”.

Ha trovato un luogo abbandonato, da vent’anni in vendita, che gli è apparso subito bellissimo. “Sei il primo a dirmelo” gli ha risposto il proprietario. E’ un terreno difficile da lavorare ma per Daniele e’ perfetto.

Daniele Progetto permacultura Enjoi SiciliaNon aveva e non ha i soldi per comprarlo. Può dargli solo 100 euro al mese, perché crede con dei lavoretti di racimolarli.
Ha chiesto tre anni di tempo per creare qualcosa.

Poi, al termine del triennio, penso di potertelo pagare” gli ha detto. E il proprietario ha accettato, perché tanto è da vent’anni che aspetta. Farlo per altri tre non gli costa fatica e poi è stato convinto dall’entusiasmo, che non aveva mai visto per il suo podere di oltre tre ettari, stampato sul volto di quel ragazzo.

Fatto l’accordo, Daniele ha chiamato la sorella Gioia, su cui aveva puntato coi fratelli per farla studiare. Lei era in Croazia. Stava per tornare da un viaggio in Asia durato un anno. Era andata per cercare un contatto con la Natura che a Milano non aveva.

Gioia Bordin Enjoi Permacultura Sicilia
Gioia Bordin del progetto di permacultura Enjoi in Sicilia. Foto di Edite, Il giro del cappero

“C’è la raccolta delle carrube da fare” le ha detto Daniele per gioco e lei è andata ad aiutarlo per davvero. Arrivata in Sicilia, non se n’è più andata, perché lì si sente a casa. Sono arrivati in una casa senza acqua e senza luce. Sono partiti da lì.

I soldi dell’acquisto di questo posto dovranno venire dal turismo, con un campeggio che vogliono creare fra gli alberi del terreno, dove le persone potranno imparare le tecniche utilizzate per un sostentamento energetico, alimentare e ambientale diverso dal solito, fatto di risparmio e riuso.

Accanto al turismo, ci sono le raccolte di carrubbe, mandorle, noci e olive che hanno iniziato a fare nei terreni vicini. Con due balle di paglia hanno fatto un materasso, sennò sarebbe costato 100 euro. Invece con 8 euro ne hanno fatto uno di paglia.

Gioia Bordin Enjoi Permacultura
Foto di Edite, Il giro del cappero

L’ultima sera, prima che lui partisse per la Sicilia e lei per l’Asia, si sono trovati a fare un gioco, immaginando una piccola comunità in mezzo alla Natura e ora è successo davvero. È quello che hanno ricercato tanto. La libertà di scegliere di vivere come volevano loro. Forse ce la stanno facendo ad essere felici. Anzi, senza forse.

Daniele e Gioia non vogliono fare business. A loro interessa solo essere il più liberi possibile con un’entrata economica che permetta di stare tranquilli.

Non vogliono fare produzioni, altrimenti diventa per loro un lavoro classico. Sono venuti via da Milano, perché volevano viversi la vita, senza un cliente che ti chiama e tu che sei lì a correre per preparargli il pacco e spedirglielo.

Daniele e Gioia Bordin Enjoi PermaculturaVogliono alzarsi la mattina e scegliere cosa fare, se lavorare o non fare niente. E detto da due milanesi…

Per sapere di più su Enjoi, il progetto di permacultura di Daniele e Gioia
https://www.facebook.com/enjointpermacultura

Se vuoi supportare questo progetto di permacultura
https://www.justgiving.com/crowdfunding/permaculture

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