Intervista a Marilena Cassano

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Marilena Cassano permacultura
Marilena Cassano

Buona resilienza!

Oggi, sono qui a presentarvi con “priscio” … (modo di dire in Puglia “felicità”) … un amico della meravigliosa famiglia MEDIPERlab, e cioè uno dei ragazzi del team di traduzione in italiano de: “Permacultura: Manuale di Progettazione” scritto da Bill Mollison.

Si dice che i posti siano impregnati dall’energia delle persone che li vivono. Poi, si dice anche, che i posti e le persone si incontrano, per vibrazioni delle stesse energie delle quali siamo fatti e sono fatti.

…immaginate una sala da pranzo accogliente, una semplice parete bianca, un camino che se pur spento emana il suo tepore, una tavola imbandita da prelibatezze di ogni tipo e poi intorno una sedia per te ed una per lei. Lei e te, pronte ad accomodarsi e a raccontarsi.

Il nostro incontro è stato proprio così, nella sala da pranzo con annessa cucina di un posto magico, quali le Costantine di Casamassella a Uggiano la Chiesa nel mio PDC a metà, anzi, meno della metà, che fa assaggino per restare in tema di cucina e cibo. E quando sono con lei, quel momento ritorna, ma in sensazione, grazie al suo modo d’essere: accogliente, semplice e dal tepore rassicurante.

Chi è lei? Scopritelo con me!

Chi sei, quanti anni hai, dove sei nata, dove vivi, interessi e passioni?

Mi chiamo Marilena Cassano, il mese prossimo compio 35 anni e sono di Bari, una città che amo profondamente nonostante le sue contraddizioni. Non saprei immaginare la mia vita senza libri e senza musica.

Ti piace viaggiare? Cosa porti sempre dai tuoi viaggi?

Adoro viaggiare anche se purtroppo non posso permettermi di farlo tanto quanto vorrei. Quando sono in viaggio cerco di raccogliere quanti più ricordi possibili… e non intendo certo i souvernir in plasticume! Cerco di registrare dentro di me tutte le sensazioni che provo in quel momento…le immagini, gli odori, i sapori… e scatto foto che una volta tornata a casa riguarderò all´infinito.

Che lavoro desideravi fare da bambina?

Da bambina sognavo di fare la cantante! Credo di aver passato gran parte dell´infanzia ad esibirmi in bagno o nel corridoio (dove c´era un´eco maggiore!) armata di spazzola-microfono…. facendo venire un gran mal di testa al resto della famiglia!

E ora che lavoro fai?

Dopo aver collaborato per molti anni con delle grandi multinazionali, oggi faccio la traduttrice free-lance.

Quando ha fatto capolino nella tua vita la Permacultura?

Nel febbraio del 2015 la vita mi ha fatto un regalo: ho incontrato Ignazio Schettini. Avevo da poco deciso di abbandonare il mondo industriale disumano in cui lavoravo e che non sentivo affatto mio…. Ero in una fase in cui mi stavo facendo tante domande e sentivo il bisogno di cambiare rotta, di fare finalmente qualcosa che fosse costruttivo, positivo per me e per gli altri. Mi é bastata una chiacchierata con Ignazio per essere “contagiata” all´istante dalla sua passione per la Permacultura. Non scorderò mai i suoi occhi che brillavano mentre davanti ad una tazza di tè mi mostrava con orgoglio e devozione la sua inseparabile copia del Designers´ Manual di Bill Mollison.

Com’è nata l’avventura del sogno di traduzione: “Permacultura: Manuale di Progettazione” di Bill Mollison?

Fu proprio durante il nostro primissimo incontro che Ignazio mi parlò del suo sogno: lui aveva avuto lonore di conoscere personalmente Bill Mollison e gli aveva promesso che un giorno avrebbe tradotto il Manuale per consentire alla Permacultura di diffondersi anche in Italia, dove oggettivamente la conoscenza generale della lingua inglese é piuttosto scarsa.

Cosa ti ha spinto ad essere parte di tale sogno?

Una volta conosciuta la permacultura, é impossibile rimanere impassibili di fronte alla verità lampante dei suoi principi. In me ho sentito forte la voglia di agire concretamente e di “contagiare” anche gli altri. Non esiste formula migliore della formazione: solo creando cultura e mettendola a disposizione della collettività possiamo ottenere i cambiamenti che tutti ci auspichiamo,

Un momento o un aneddoto di questi mesi di lavoro con i tuoi amici d’avventura?

Difficile individuare un solo momento significativo nel corso della nostra avventura. Porto dentro me ogni sorriso, ogni dibattito interminabile sulle potenziali accezioni di alcuni termini, la bellezza di condividere la propria storia, i propri desideri, le paure e le difficoltà… Ecco, la sensazione di essere parte di una meravigliosa ed eterogenea famiglia.

Se tu fossi una persona qualunque, che sente parlare per la prima volta di permacultura, quale sarebbe la scintilla che ti porterebbe a contribuire e a dire: “Si, anch’io voglio essere parte di tale sogno!”?

Io ero davvero quella “persona qualunque”! Venivo da un´esperienza lavorativa distante anni luce dalla permacultura, eppure appena ne ho sentito parlare, ho trovato in lei le risposte che cercavo e da allora non posso fare a meno di farne parte.

Ben saprai, che il Manuale di Proggettazione in Permacultura di Bill Mollison è considerato “La Bibbia dei Permacultori”, perciò qual è la parola o la frase che è stata una scoperta per te e che senti particolarmente tua?

Il Manuale é un incredibile concentrato di frasi pregne di significato e che letteralmente ti fanno cadere “le fette di prosciutto dagli occhi”. Se dovessi riassumere tutto in due parole, sceglierei CONSAPEVOLEZZA e RESPONSABILITÀ. Una volta che hai la conoscenza, diventi consapevole del tuo ruolo nel mondo e l´unica decisione etica che puoi perseguire é quella di agire assumendoti la responsabilità delle conseguenze delle tue azioni e non-azioni.

Cosa vorresti fare da grande?

La persona felice!

Ora, sei in un orto di permacultura e hai nelle tue mani un seme, chiamato sogno da realizzare. Quale sarebbe il tuo?

Trovare un modo per far comprendere a tutti che la vera ricchezza è il rispetto e la valorizzazione della diversità in ogni ambito della vita.

“Quale capitolo del manuale hai tradotto con cura?”

Ho avuto la fortuna di tradurre due capitoli del Manuale che mi affascinavano moltissimo: il capitolo 6 “Gli alberi e le loro transazioni energetiche” ed il capitolo 9 “Lavori di scasso e risorse della terra“. É stato sicuramente un compito impegnativo, ma al contempo mi ha arricchito moltissimo e fatto cambiare prospettiva su molte cose.

Cosa diresti a te stessa in questo preciso momento?

Cara Marilena, stai percorrendo la strada giusta…. non avere paura di niente!

Ed io* posso dire qualcosa a te?

Dimmi che vuoi percorrere questa strada insieme a me 🙂

Ahah 😀

*Grazie Marilena, per la tua preziosa cura!
per ogni albero che germoglierà di nuova accoglienza, per ogni risorsa della terra che vibrerà di nuovo tepore e come rassicurante “guardiana” del nostro Pianeta.

Ah Marilena, alla tua risposta-domanda dico:
Siii, ci sono. Un Permacultore è per sempre!!! 😀

io*: ogni persona, che crede in un mondo migliore!

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Il mio nome è Sterpeta. Nome che deriva dagli sterpi: arbusti o rami di piante stentate o secche, solitamente utilizzate per accendere il fuoco. Il mio cognome è Fiore. Beh, qualsiasi fiore possiamo immaginare, sappiamo bene cos’è avendo tenuto tutti per piacere o anche per distrazione un fiore tra le dita. E sarà uno scherzo o un segno del destino, già nel mio nome e cognome c’è sempre stato un seme di Permacultura. Ma prima che potesse germogliare, altro ha preso vita ed è cresciuto sempre più in me ed intorno a me. Ma andiamo con ordine… Sono laureata in Pittura, presso l’Accademia di Belle Arti di Foggia. Nel corso degli anni ho esposto in diverse collettive, e concorsi artistici in Italia. E tra forme e colori ho dato libertà espressiva anche alla scrittura. Infatti, scrivo recensioni d’arte per diversi artisti ed in passato anche per la rivista “L’Altro” a cura della Fondazione Marina Sinigaglia di Melfi. Da anni sono socia e Referente in Puglia dell’A.I.M. Rare onlus, partecipe nell’intero territorio nazionale e talvolta anche internazionale. Ciò che ho acquisito grazie a tale associazione, mi ha vista in passato, parte attiva in altre associazioni impegnate nel sociale e nella cultura. Al di là dei vari eventi e dei tanti posti vissuti e visitati, ciò che mi ha dato tanto sono le relazioni umane, poiché attraverso lo scambio di vite e vissuti c’è vera condivisione, conoscenza e crescita. Ed io posso dire di aver imparato tanto grazie a tali incontri e da ogni persona conosciuta. Nel 2012 presso il Museo Statale Tattile di Ancona, ho partecipato a corsi formativi, dove il tatto permette di regalare un nuovo modo di sentire l’arte. Infatti, tale museo è modello di eccellenza nello scenario delle opportunità culturali per non vedenti e ipovedenti. Esperienza visibilmente toccante, potrei dire! Realizzo laboratori d’arte, tattili, sensoriali ed esperenziali per bambini, ragazzi e adulti. Laboratori tenuti nella natura. Poiché essa ci permette di ricollegarci alla parte creativa, che è presente in ognuno di noi, alimentando anche la nostra libertà d’essere. Il mio cammino nella Permacultura è iniziato nel 2015 con un PDC tenuto da Salah Hammad e Ignazio Schettini. E grazie all’intensità di tale esperienza, ho trovato una nuova dimensione d’essere. L’essenza del mio mondo, che piacevolmente incontra altri mondi. Ed ora anch’io faccio parte della bellissima famiglia “MEDIPERlab”.