Ci sono momenti nella vita che ricordiamo come se fossero appena accaduti. Nella mia testa, infatti, è solo ieri che ho lasciato Londra per andare a conoscere la permacultura in Australia.
Sacco in spalla, casa in spalla. Un ragazzo in viaggio, aperto a nuove prospettive, al mondo intero – come sempre, direi – ma con uno sguardo diverso e con la voglia di sapere “come fare”.
Mi sono sentito più giovane con quel sacco in spalla, speranzoso nonostante le catastrofi a diversi livelli e mai così audace come in quell’occasione.
Alla Tagari Garden farm, casa di Bill Mollison
Ed è proprio vero, la fortuna aiuta gli audaci.
Aver raggiunto Geoff Lawton in Australia ed aver visitato la sua realtà è valso sicuramente il prezzo del biglietto di andata. Quello di ritorno non l’avevo ancora fatto.
Ma chi poteva immaginare che proprio Geoff avesse in serbo per me ciò che si è rivelata essere la più bella sorpresa di quella permanenza in terra straniera? Testa e cuore, infatti, almeno parti di questi, permanentemente sono rimasti lì.
È Geoff Lawton a propormi a Lisa Mollison per una collaborazione di 3 mesi presso la Tagari Garden farm, in Tasmania, a casa del Master, Bill Mollison. Serve una persona di fiducia.
I casi sono due: o Geoff è crazy oppure semplicemente crede che ce la possa fare, che io sia all’altezza.
E il Master? Beh, lui è lì ad attendermi. È il 28 Maggio, un momento storico nella mia vita, il giorno in cui stringo la mano a Bill Mollison e dico: “Nice to meet you, Bill”.
Solo qualche mese prima avevo conosciuto Geoff, ora Bill. Quante emozioni in un unico lungo interminabile viaggio. E questa storia è solo un estratto.
Stringere la mano a Bill Mollison
Mi è difficile spiegare a parole la sensazione che si prova nel stringere la mano a uomini del genere. In realtà entrambi mi chiesero di lasciargliela, quella mano, mentre io ero ancora lì incredulo di quel contatto.
Avrò detto GRAZIE un’infinità di volte. Tante. Ma quei grazie se li meritano tutti perché noi siamo il frutto del loro insegnamento e io ho massimo rispetto non solo del loro pensiero, che condivido, ma pure del loro eccellente attivismo e senso di responsabilità nei confronti di questo movimento globale.
Adesso però basta pensare a chi sono loro, adesso sono qui. Il tempo di deporre le valigie e sono a completa disposizione.
Che cosa devo fare? Lisa Mollison deve andare avanti e indietro dalla California e Bill, 86 anni, ha bisogno di aiuto nella gestione della casa, dell’azienda e delle spedizioni dei libri. Il business di famiglia. E infatti familiarizziamo subito.
Devo stare con lui, io e Bill Mollison insieme, 24 ore su 24 per 3 mesi. Dove? E a fare che?
Bill Mollison in cucina
In cucina per esempio, dove il maestro mostra le sue doti con orgoglio. Non solo a tavola, dove gradisce sempre sempre la cucina italiana (arancini siciliani, panzerotti pugliesi, paste varie e tiramisù…) ma anche quando il ragazzo Italiano si rivela un incompetente completo nella cottura dei funghi! 🙂
Conoscete i funghi trifolati? Si preparano in tutta Italia, vero? Bene, secondo Bill sono una vera schifezza. Secondo lui i funghi vanno cucinati interi, a testa in giù, con una noce di burro sopra, sale e pepe. È così che piacciono a Bill.
In ufficio Bill Mollison è nel suo mondo.
Qui passa ore ed ore a leggere, scrivere o ascoltare musica classica, dimenticandosi di mangiare o bere. “Bill, apro la finestra, faccio entrare un po’ di luce?” “No.” In questo mi ricorda molto i miei 7 anni ad Agraria, a preparare esami. Mai un raggio di sole nella mia stanza, sempre il lume sulla scrivania che proietta luce sulla pagina in lettura. Attorno a me il vuoto, una condizione di profonda concentrazione.
Passeggiavamo nella piccola azienda agricola di circa 7 ettari, dove nelle belle giornate dell’inverno australe uscivamo come due topolini a sincerarci che tutto fosse gestito a dovere dai WWOOFer presenti in quel momento, oggi 2 miei carissimi amici: Andrea, brasiliana e Darren, inglese.
L’azienda, nel suo piccolo, ha con sé tutti gli elementi caratterizzanti una classica azienda agricola condotta in permacultura. Api, corridoi, stagni, laghetti, fotovoltaico, pecore, foresta, compost toilet, WWOOFers, orti, frutteto, galline, oche, cavalli e chi più ne ha più ne metta. Senza scordare il garage dedicato alla spedizione dei libri in tutto il mondo.
Spesso e volentieri Bill voleva uscire, per cui viaggiammo per tutta la Tasmania. Ogni volta che ci fermavamo a mangiare o a prendere un caffè, facevamo a gara a chi riusciva a far arrossire la cameriera. Inutile dire che Bill non aveva rivali.

Nel cuore della notte! Bill si sveglia spesso… ore e ore trascorse a fare spuntini di mezzanotte serviti con una caterva di racconti di contorno.
“Bill andiamo a dormire?”
Poteva stare giorni senza parlare o mangiare e poi passare notti intere a leggere o a fare spuntini raccontando storie. Un uomo di un’imprevedibilità assoluta. Nella sua vita è stato anche pescatore e panettiere, oltre che accademico! Per questo motivo era abituato a svegliarsi nel cuore della notte.
Un uomo forte, duro come una roccia, con delle mani da vero contadino. Allo stesso tempo però un uomo dolce, sapiente, smart, direbbero gli inglesi.
Sono tanti i momenti che abbiamo trascorso insieme e non basterebbe un anno per raccontarvi tutto quello che mi sono appuntato sul diario!
Un ricordo di Bill Mollison
Vorrei comunque condividere un ricordo particolare legato alla prima volta che sono stato nella sua libreria: scaffali e corridoi stracolmi di libri tutti rigorosamente catalogati. Nemmeno la biblioteca della facoltà di agraria, dove ho studiato per sette anni, era così fornita. Lì passavamo giornate intere ed ogni lettura era un motivo per parlare di un argomento o di un altro.
Quando sono andato via, ci siamo lasciati in lacrime, abbracciandoci. A peggiorare la situazione ci si è messa Lisa Mollison, con la quale pure ero entrato in sintonia. Una interminabile valle di lacrime. Bill mi ringrazia del tempo trascorso insieme e in quel momento io mi sento l’uomo più felice del mondo. Ero stato molto bene con il Master e con lui ho vissuto momenti che non dimenticherò mai.
Bill è venuto a mancare qualche giorno fa, proprio mentre noi del MEDIPERlab siamo impegnati nella raccolta fondi per lasciare traccia in Italia del suo capolavoro, il Manuale di Progettazione in Permacultura. La base di studio per tutti i permacultori al mondo.
La sua morte è stato uno shock per tutto il nostro gruppo. Sognavamo di confezionare il Manuale in italiano e portarglielo di persona, ma purtroppo non abbiamo fatto in tempo.
Tuttavia abbiamo ancora il tempo necessario, ovvero 3 mesi, per poter dire che insieme alla comunità abbiamo fatto del nostro meglio per far si che questo libro sia letto da tutti.
L’albero maestro nella nostra foresta umana è caduto, ma ha lasciato spazio e fertilità per renderci grandi. Infatti, adesso siamo noi a dover prendere le redini in mano.
Il Manuale costituisce un’opera di cui non possiamo fare a meno e se davvero, come tutti professiamo, condividiamo le etiche di questo movimento, non credo incontreremo difficoltà, si tratta solo di unire le nostre forze. Tutto qui. Siamo più che sufficienti per poterlo fare. È possibile, basta solo volerlo.
Vi lascio con il video che ha montato per noi il nostro permacultore siciliano preferito.
Facciamo funzionare la rete. Chiunque sia disposto a diffondere attivamente la nostra campagna di crowdfunding per la pubblicazione in italiano del Manuale di Progettazione in Permacultura di Bill Mollison è il benvenuto e può scriverci su info@mediperlab.com
Per contribuire www.buonacausa.org/cause/manuale