L’autunno è arrivato e mentre la stagione di coltivazione giunge alla fine possiamo riflettere sui nostri successi e fallimenti e su come procedere il prossimo anno.
Ogni anno nell’orto l’una o l’altra pianta non crescono bene, forse a causa del tempo, di un parassita o a causa dei misteri della coltivazione. Ma quando un’intera varietà va male, è come minimo scoraggiante e, al peggio, un disastro.
Come permacultori sappiamo che la diversità è sinonimo di resilienza in molti modi, non ultimo perché ci impedisce di fare affidamento su un numero ridotto di piante.
Se coltivassimo solo 5 piante principali, e una andasse male, perderemmo il 20% del raccolto. È quindi ragionevole che più varietà coltiviamo, più la dispensa sarà al sicuro. Possiamo andare oltre questa premessa diversificando ancora di più e includendo piante perenni nel nostro orto. Molti coltivano già perenni ben note come il rabarbaro, gli asparagi e i carciofi ma esistono molti altri ortaggi perenni cui dovremmo dare un po’ di spazio in più, per i motivi seguenti.

I vantaggi di coltivare le perenni
- Meno lavoro delle annuali – non devi ripartire da zero ogni anno.
- Si fa raccolto nei periodi di attesa – molti germogli delle perenni, gambi e foglie possono essere raccolti prima che le annuali siano pronte.
- Sono più resilienti ai parassiti e alle malattie – un apparato radicale maturo le rende più forti e resistenti agli attacchi.
- Valori nutrizionali più alti – apparati radicali più grandi danno loro accesso a parti del suolo che le annuali non raggiungono.
- Si disturba meno il suolo – meglio per il suolo e meglio sui terreni più ripidi, difficili da coltivare e soggetti a erosione.
- È più facile coltivare policolture – una volta instaurate possono prosperare con un intervento minimo.
- Sono un complemento per l’orto annuale a causa della stagionalità.

Svantaggi
- Meno varietà – ma hai comunque una vasta scelta.
- È più difficile procurarseli.
- Il raccolto per superficie è inferiore – la pianta matura è grande, il che significa che in proporzione alla parte commestibile occupa più spazio.
- Fare il raccolto può essere più laborioso – bisogna raccogliere le parti commestibili una a una anziché l’intera pianta, anche se alcune possono essere tagliate e ricresceranno, per esempio la hosta.

Quindi se volete procedere, eccovi i migliori consigli per cominciare
- Coltivate solo ciò che vi piace mangiare.
- Coltivate in combinazione con le annuali, perché si sviluppano in diversi momenti della stagione.
- Coltivate ornamentali commestibili nelle aiuole dei fiori, ad esempio: sigillo di Salomone maggiore, Aquilegia, emerocallide, hosta, viola, malva e nasturzio.
Usate tante piante a foglia verde, perché sono versatili e nutrienti, ad esempio: Brassica oleracea var Ramosa, la bietola marittima, la portulaca.

- Fate chop & drop (taglia e lascia per terra) per aggiungere materia organica al suolo diverse volte a stagione. La consolida è l’ideale per questa pratica.
- Pacciamate bene con compost in inverno e coprite ogni erbacea non resistente con paglia o simili.
- La sedanina può essere difficile da far crescere ma ne vale la pena – è come una pastinaca cremosa.

- La ossalide tuberosa è una fantastica copertura per il suolo, si diffonde bene ed è una deliziosa radice invernale ricca di vitamina C.
- La cipolla d’inverno [Allium fistulosum NdR] e la cipolla egiziana [Allium × proliferum NdR] son molto utili e insieme coprono gran arte della stagione.
- Le foglie di aquilegia sono deliziose foglie da insalata che fanno un ottimo liquore di gin fatto come il gin di prugnola.
- I germogli di felce penna di struzzo sono deliziosi. Le felci diventano piuttosto grandi, circa un metro di larghezza, ma tollerano molto bene l’ombra.
- Il cascellore orientale [bunia orientalis NdR] è un buon sostituto della senape nella prima estate e i boccioli dei fiori sono un po’ come germogli de broccoli selvatici di fine estate.
- La finocchiella è una buona pianta impollinatrice e le foglie posso essere usate come erba aromatica. Nella tarda estate producono baccelli di semi verdi e dolci che hanno il gusto dei semi d’anice – ottimo snack per i bambini e per il giardiniere “al pascolo”.
- Il Tropaeolum tuberosum è imparentato con il nasturzio e ha un aspetto molto simile. Potete mangiarne i fiori e le foglie ma anche i tuberi con cui in inverno si fa una specie di purea burrosa.

Traduzione: Flavio Troisi
Fonte: http://patrickwhitefield.co.uk/perennial-vegetables-permaculture-your-plot/