L’azienda è un luogo dimostrativo e didattico di Permacultura, Keyline, Agroselvicoltura, allevamento, produzione di uova e di ortaggi, pascolamento brado e macellazione del bestiame, economia aziendale e Gestione Olistica (Holistic Management).
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Ciao Richard, come sei diventato il co-proprietario, il direttore ed il progettista di Ridgedale Permaculture? Come hai scelto questo tipo di vita?
Volevo coltivare da quando avevo 15 anni. Ho lasciato casa e per un po’ ho vissuto con una famiglia nomade che mi ha offerto una prospettiva più ampia sulla gestione della terra. Sono cresciuto vicino alla natura in un piccolo villaggio, passando gran parte della mia infanzia all’aperto e leggendo molto di biologia, geografia e botanica.
Non ho mai avuto accesso a grandi capitali finanziari e il mio viaggio mi ha portato a considerare molte opportunità, dai tropici fino all’Europa meridionale.
La storia di come siamo giunti a questa fattoria è lunga, e varrebbe la pena raccontarla. Quando una persona concentra la propria mente su qualcosa allora le cose sembrano accadere in modi misteriosi.
Armati di un elenco di circa 50 criteri chiari di ricerca di immobili abbiamo visitato proprietà in diverse parti della Svezia. E’ stato un processo faticoso: per ogni luogo abbiamo dovuto abbozzare progetti e verificarne la fattibilità, prima di poter fare un’offerta.
Dopo aver visto più di una dozzina di proprietà, abbiamo trovato per caso questa. Dalle mappe la terra aveva caratteristiche interessanti, tra cui buon orientamento, due corsi d’acqua che la attraversano ed edifici numerosi. Durante la visita abbiamo constatato che questa proprietà era quella adatta, con l’unico neo della distanza dalla costa.
Abbiamo deciso di fare in un’offerta di 600.000 corone (62.500 Euro circa) e dopo una serie di eventi particolari abbiamo firmato il contratto a novembre 2013.
Di certo è stato un inizio magico per l’intera azienda.
Quanto tempo è passato dall’idea alla realizzazione?
Ho progettato “lo scheletro” della fattoria in un giorno e costruito il sito web una notte. Abbiamo progettato durante l’inverno ed accolto le prime persone ad Aprile 2014 e con loro piantato tutti i corridoi silvo-pastorali la prima settimana. Da allora il ritmo di sviluppo dell’azienda è stato veloce. Abbiamo creato reddito dal 2 ° anno, dopo una stagione* di insediamento, osservazione, indagini sul campo e raccolta dati su aziende di allevamento, ecc.

Quali persone ti ispirano?
Allan Savory, Darren J. Doherty, Joel Salatin, Elaine Ingham, Sepp e Josef Holzer, Mark Shepard, Paul Stamets, il Prof. Martin Wolfe, Pierre Rabhi, Jean Pain, il dottor John Todd, Eric Toensmeier. Sono solo alcuni dei nomi tra i tanti che ispirano il mio percorso.
Cosa hai imparato e cosa ti aspetti di imparare dalla creazione di questa fattoria?
Sono venuto alla fattoria equipaggiato di molta esperienza e conoscenza. Quello che ho imparato maggiormente è come gestire le persone e come gestire questo lavoro in un paese straniero. Sono continuamente sorpreso dalle condizioni qui al parallelo 59 N, ogni primavera è una tale rinascita meravigliosa: l’inverno qui ti fa sentire come se nulla potesse mai crescere di nuovo. Di contro la ricchezza dell’estate e dell’autunno è una cosa potente.
Osservo come le persone sembrino volere soluzioni standard per ogni cosa. Questo approccio non può essere applicato all’agricoltura, che è troppo complessa per una impostazione predefinita.
Pensi che Ridgedale rappresenti un modello?
Tutte le iniziative imprenditoriali che avviamo qui sono progettate per: basso costo di start up, veloce creazione di profitto, quota di rischio condivisa con i clienti e sono tutte mobili, scalabili e replicabili. Siamo un centro di istruzione dedicato che offre opportunità difficili da trovare in Europa. Il nostro futuro comune si basa su molte più persone che entrino in agricoltura.
Ridgedale ha iniziato con una grande varietà di animali e sistemi di produzione. Puoi dirci di più?
Riso: Volevo verificare se potevamo riciclare l’acqua e trasformarla in una coltura di riso all’aperto e così a nord. L’anno scorso siamo riusciti a ottenere i semi, probabilmente un record mondiale, con l’arrivo delle gelate però il seme non è maturato.
Vigneto: Lo stagno costruito per innaffiare gli orti riflette la luce sul vigneto stesso. Abbiamo piantato una siepe fitta che trattiene il calore sopra la vigna. Il progetto è incentrato nello sfruttare la poca quantità di luce e la breve stagione di crescita creando microclimi. Abbiamo messo a dimora 5 varietà di uve resistenti al freddo alla base di ontani che fissano l’azoto e forniscono un supporto multifunzione per le viti.
CSA: Coltiviamo anche ortaggi col metodo no-dig**, servendo 10.000 pasti all’anno in loco. Soddisfiamo prima il nostro fabbisogno e solo dopo la produzione è destinata alla vendita. Pianifichiamo attentamente le colture e stiamo raddoppiando le aree ad ortive per la prossima stagione*. La nostra CSA (NDT: Community Supported Agriculture) è stata avviata questa primavera e facciamo consegne di tre tipi di cassette: intere, mezze e con verdure “imperfette”.
Quale degli elementi di questo progetto hai trovato più impegnativo e quale il più gratificante?
La relazione con le persone è sicuramente l’elemento più impegnativo e gratificante. Durante i mesi estivi ospitiamo da 10 a 50 persone. Lo spazio privato non c’è e ci sono giorni lunghi durante la stagione di produzione controbilanciati dal silenzio e dalla neve per l’altra metà dell’anno. Il clima è un aspetto stimolante ed allo stesso tempo fattore limitante.
Da dove proviene il vostro reddito?
Il reddito proviene da produzioni agricole e quest’anno abbiamo avuto 2 dipendenti, cosa non da poco in Svezia, dove il tenore di vita e la tassazione sono tra i più alti al mondo. Parte del reddito proviene anche da corsi di formazione e di consulenza e questo reddito è usato per creare esperienze di apprendimento altamente mirate. In questo modo paghiamo rapidamente il nostro piccolo mutuo ed i costi di sviluppo. L’azienda deve stare sulle sue gambe molto rapidamente. Sono rari gli esempi di aziende agricole redditizie di permacultura in Europa. Facciamo studi sui tempi ed movimento ed una volta che le produzioni saranno pienamente attive la fattoria sarà gestita con il lavoro di 4-5 persone. Un lavoro importante, di rigenerazione del suolo e che crea habitat, sistemi alimentari locali e comunità.
Vuoi dirci qualcosa di più sul tuo libro: Making Small Farms Work?
Il libro è un approccio pragmatico a sistemi integrati per un’agricoltura rigenerativa redditizia che segue tutte le fasi di realizzazione di Ridgedale Permaculture in dettaglio. Il libro affronta ogni aspetto della progettazione, l’installazione e la gestione, inclusi i processi decisionali cruciali e l’economia che rendono funzionante il progetto, è ricco di centinaia di fotografie a colori, fogli di calcolo e dettagli con informazioni pratiche. È possibile acquistare il libro da www.ridgedalepermaculture.com
Quale consiglio dai a chi vuole fare permacultura ed agricoltura rigenerativa?
Fatela! Cercate l’orientamento e la guida di persone più avanti sulla strada che desiderate seguire: dovrebbero essere in grado di farvi risparmiare migliaia di euro e un po’ di anni di lavoro, se sono bravi. Fate la vostra ricerca! L’agricoltura è dura, ma è ricca e diversificata, in cui si impara di più che in qualsiasi altra professione.
* stagione: il periodo in cui vengono svolte le attività o periodo di crescita delle piante.
** no-dig: terreno ricoperto di uno strato di compost coltivato ad ortaggi.