Non produrre rifiuti: dal consumo al post-consumo

Il sesto principio della permacultura ci dice "non produrre rifiuti". La chiave di lettura per realizzare appieno questo principio è spostare il focus dal concetto di rifiuto a quello di post-consumo. L'icona topica è lombrico perché vive consumando gli scarti vegetali, e li converte in humus migliorando l’ambiente del suolo per se stesso, peri microrganismi del suolo e per le piante.

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Principio 6: Non produrre rifiuti. David Holmgren

Questo principio mette insieme i valori tradizionali della frugalità e della cura per i beni materiali, la preoccupazione moderna per l’inquinamento, e la prospettiva più radicale che vede i rifiuti come risorse ed opportunità.

Non produrre rifiuti principio permaculturaIl lombrico è un’icona utilizzabile per questo principio perché vive consumando gli scarti vegetali, e li converte in humus migliorando l’ambiente del suolo per se stesso, peri microrganismi del suolo e per le piante. Perciò il lombrico, come tutti gli esseri viventi, è parte di una rete dove i prodotti in uscita per alcuni sono i prodotti in entrata per altri.

I processi industriali che sono alla base della vita moderna possono essere definiti da un modello ingresso-uscita (input-output), dove in ingresso ci sono i materiali naturali e l’energia ed in uscita ci sono oggetti utili e servizi.

Tuttavia se facciamo un passo indietro rispetto a questo processo e adottiamo una visione a lungo termine, possiamo vedere che tutti questi oggetti utili finiscono come rifiuti (la maggior parte in cumuli di immondizia) e che persino i servizi più eterei hanno richiesto la degradazione dell’energia e delle risorse in rifiuti. Questo modello perciò potrebbe essere meglio descritto come “consuma/espelli”.

La visione delle persone come semplici consumatori e produttori di escrementi può essere biologica ma non è ecologica.

Il risparmio è il miglior guadagno

Il proverbio “Il risparmio è il miglior guadagno” ci ricorda che è facile sprecare quando c’è abbondanza, ma questo spreco successivamente può essere causa di stenti. Ciò è molto significativo in un contesto di discesa dell’energia. Le opportunità di ridurre i rifiuti, ed in effetti vivere di rifiuti, sono storicamente senza precedenti. In passato soltanto i più indigenti vivevano di rifiuti. Oggi dovremmo riconoscere coloro che riutilizzano creativamente gli scarti come l’essenza primaria del vivere con leggerezza sulla terra. A parte i rifiuti domestici e industriali, la modernità ha creato nuove classi di scarti viventi (piante ed animali indesiderati) che proliferano nelle nostre menti così come nelle terre delle nazioni ricche.

Bill Mollison ha definito un inquinante come “un prodotto di un qualunque elemento del sistema che non è utilizzato produttivamente da un qualunque altro elemento del sistema”.

Questa definizione ci incoraggia a cercare dei modi per minimizzare l’inquinamento ed i rifiuti progettando sistemi che sappiano utilizzare ogni tipo di prodotto in uscita. In risposta alla domanda riguardo l’infestazione di lumache nei giardini dominati dalle piante perenni, Mollison era solito rispondere che non c’era un eccesso di lumache ma una carenza di anatre.

In maniera analoga, la diffusione incontrollata di erbe ed alberi porta alcune regioni alla devastazione a causa degli incendi, mentre in altre regioni l’eccessiva diffusione di erbivori che distruggono i pascoli.

Modi innovativi e creativi di utilizzare queste emersioni di abbondanza è una delle caratteristiche della progettazione della permacultura.

Un punto in tempo ne salva cento

Un punto in tempo ne salva cento” ci ricorda il valore della manutenzione periodica per prevenire lo spreco e il più impegnativo lavoro richiesto da riparazioni e ripristini. Sebbene sia meno entusiasmante dei modi creativi di utilizzare l’abbondanza indesiderata, la manutenzione di ciò che già abbiamo è destinata ad essere un fatto di enorme e crescente importanza nel mondo della discesa energetica.

Tutte le strutture ed i sistemi perdono valore nel tempo e tutti i sistemi ecologici ed umani devono dedicare risorse alla manutenzione periodica.

Tratto da Essenza della Permacultura di David Holmgren

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