Può la permacultura salvare la Comunità?

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In questi giorni di pausa osservo, rifletto e mi domando quale direzione voglia intraprendere l’umanità. È difficile pensare che Madre Terra accolga in seno così tanti sentimenti divergenti. Sento la necessità, che vibra come fuoco sotto le ceneri nel mio petto, di ritrovare il senso di comunità, condivisione, Amore puro e sacro verso l’altro da me.

È complesso e composto da più livelli il sentire nei confronti del mondo.

Personalmente provo una sorta di agitazione interiore, perché è difficile trovare l’inizio di questa matassa, che è aggrovigliata a metà fra le mie viscere e il mio cuore, in una sorta di chakra nascosto tra il desiderio di cura e il bisogno di comunità. Sempre accade che le necessità individualistiche occupano gran spazio della nostra vita, in un tentativo egoico di ottenere il massimo del beneficio per la nostra vita individuale.

Quando però la realtà ci sbatte in faccia improvvisamente la fatica, lì bisogna armarsi di collettività e disarmarsi delle paure, dell’egoismo, della individualità e chiusura, dei preconcetti e delle false certezze.

Adornarsi i capelli di fiori, riempirsi le mani di semi da gettare, affinché la terra fertile li accolga e la terra non fertile diventi nicchia energetica per altre creature. Non amo molto gli umani e nonostante ciò mi occupo di umanità, un discorso complesso, ma è la mia esperienza di vita…

L’autenticità che l’infanzia mi ha donato mi ha permesso di vedere con occhi puri l’altro da me, spesso incontrando grosse difficoltà, sentendo una sorta di frattura interiore tra ciò che provo a livello epidermico e ciò che vedo e ricevo. . . la mia proposta è di fermarci e guardarci negli occhi… sentire forte dentro di noi il Canto della Terra. Non è necessario temere il giudizio della società, che è composta da noi, singoli elementi, uno accanto all’altro, ma percepire l’energia alta che vibra in ciascuno di noi.

È possibile sintonizzarsi senza paura, perché quando l’entusiasmo vibra negli occhi lì siamo sulla giusta strada. Il mio è un accorato appello affinché ognuno ritrovi dentro sé il Vero, rispettando le tre etiche di cui parla la permacultura: la cura della terra, la cura delle persone e la condivisione del surplus. Il mio è un accorato grido affinché la nostra umanità possa davvero cogliere la grande opportunità che le difficoltà ci stanno offrendo!

Sentire dentro la nostra forte energia vibrazionale e connetterla al sistema di Amore comunitario tra gli essere viventi tutti, di qualsiasi specie facciano parte.

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Mi chiamo Annalisa Rolfo. Ho due figli Siddharta e Lorenzo che sono giovani uomini in cammino. Sono un educatore e lavoro nell’ambito delle dipendenze dopo aver perlustrato ambienti educativi variegati dall’infanzia alla psichiatria. Sono formata alla conduzione di gruppi tramite i metodi attivi e il playback theatre, ho costituito una Aps con una Compagnia teatrale il cui nome era Intrecciastorie nel 2012, che mi ha permesso di imparare a conoscere e ad amare la mia parte femminile, ho conosciuto nello stesso anno l’agricoltura sinergica e il mondo degli ecovillaggi, innamorandomene follemente! Mi considero un’ortista artistica! Nel 2014 ho proposto un progetto all’avanguardia all’Asl di Torino in cui lavoro ed è nato ConTOorto, un orto urbano sinergico, in collaborazione con una cooperativa sociale. Mi sono formata alla Scuola di Agricoltura Sinergica Emilia Hazelip, concludendo il mio percorso per la docenza, ho condotto molti corsi e conosciuto anime e volti meravigliosi in questi anni. KarmaOrto nato all’interno di un progetto di orti collettivi nelle terre di Libera, RisOrto in Valtellina in collaborazione con una Cooperativa di Milano, in un progetto di integrazione dei richiedenti asilo politico in un orto collettivo. I nomi si susseguono, ma dietro ci sono storie, sogni, esperienze di resilienza e resistenza, di sistemi complessi... A giugno 2016 ho partecipato al pdc 72 ore della Accademia di Permacultura con Saviana Parodi e Luciano Furcas. Ora sono in tirocinio attivo per poter entrare tra i docenti di permacultura, anche se nell'animo sento di esserlo stata sin da bambina. Insomma chissà quante altre cose farò e imparerò, sono in un percorso curvilineo, grata alla vita per le persone che incontro e la bellezza che sprigionano, un giorno mi dissero che nel calendario Maya io sono Stella Cosmica e che il mio compito nel mondo è di vedere la Bellezza nei Margini ed è così che mi piace vivere…