In questi giorni di pausa osservo, rifletto e mi domando quale direzione voglia intraprendere l’umanità. È difficile pensare che Madre Terra accolga in seno così tanti sentimenti divergenti. Sento la necessità, che vibra come fuoco sotto le ceneri nel mio petto, di ritrovare il senso di comunità, condivisione, Amore puro e sacro verso l’altro da me.
È complesso e composto da più livelli il sentire nei confronti del mondo.
Personalmente provo una sorta di agitazione interiore, perché è difficile trovare l’inizio di questa matassa, che è aggrovigliata a metà fra le mie viscere e il mio cuore, in una sorta di chakra nascosto tra il desiderio di cura e il bisogno di comunità. Sempre accade che le necessità individualistiche occupano gran spazio della nostra vita, in un tentativo egoico di ottenere il massimo del beneficio per la nostra vita individuale.
Quando però la realtà ci sbatte in faccia improvvisamente la fatica, lì bisogna armarsi di collettività e disarmarsi delle paure, dell’egoismo, della individualità e chiusura, dei preconcetti e delle false certezze.
Adornarsi i capelli di fiori, riempirsi le mani di semi da gettare, affinché la terra fertile li accolga e la terra non fertile diventi nicchia energetica per altre creature. Non amo molto gli umani e nonostante ciò mi occupo di umanità, un discorso complesso, ma è la mia esperienza di vita…
L’autenticità che l’infanzia mi ha donato mi ha permesso di vedere con occhi puri l’altro da me, spesso incontrando grosse difficoltà, sentendo una sorta di frattura interiore tra ciò che provo a livello epidermico e ciò che vedo e ricevo. . . la mia proposta è di fermarci e guardarci negli occhi… sentire forte dentro di noi il Canto della Terra. Non è necessario temere il giudizio della società, che è composta da noi, singoli elementi, uno accanto all’altro, ma percepire l’energia alta che vibra in ciascuno di noi.
È possibile sintonizzarsi senza paura, perché quando l’entusiasmo vibra negli occhi lì siamo sulla giusta strada. Il mio è un accorato appello affinché ognuno ritrovi dentro sé il Vero, rispettando le tre etiche di cui parla la permacultura: la cura della terra, la cura delle persone e la condivisione del surplus. Il mio è un accorato grido affinché la nostra umanità possa davvero cogliere la grande opportunità che le difficoltà ci stanno offrendo!
Sentire dentro la nostra forte energia vibrazionale e connetterla al sistema di Amore comunitario tra gli essere viventi tutti, di qualsiasi specie facciano parte.