Brooklyn e il ponte per un mondo migliore

Il 27 Novembre arriverà nelle sale di Ragusa e di Catania Food Coop, la più bella esperienza sociale degli Stati Uniti. Il documentario racconta l’esperienza di un supermercato locale autogestito di New York che ha fatto da modello per esperienze analoghe in tutto il mondo che stanno rivoluzionando le modalità della distribuzione alimentare.

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Particolare della locandina del film Food Coop - la più bella esperienza sociale degli Stati Uniti.

A bordo di una macchina del tempo, dove vi piacerebbe atterrare? Questa domanda mi ha spesso intrigato ed oggi una risposta l’avrei: USA, 1973.

Un anno parecchio intenso per la storia a stelle e strisce: il 14 Gennaio viene trasmesso via satellite in tutto il mondo il primo concerto della storia, “Aloha from Hawaii” del re del rock Elvis Presley; pochi giorni dopo vengono firmati gli accordi di pace che pongono fine alla logorante guerra del Vietnam; nel mese di Maggio scoppia lo scandalo Watergate che coinvolge anche il presidente Nixon; insomma, nel 1973 negli USA non ci si annoiava affatto!

La storia di quell’anno, però, non è fatta solo di eventi altisonanti; nel 1973, in quel di Brooklyn, a Park Slope, un piccolo gruppo di persone già attiviste nei movimenti pacifisti di quegli anni, danno vita ad un’idea quanto meno rivoluzionaria per quegli anni (e forse non solo per quelli!), fondando il Park Slope Food Coop (PSFC), ovvero un sistema alternativo per fare la spesa di tutti i giorni: il supermercato “partecipativo”!

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Park Slope Food Coop 782 Union St, Brooklyn, NY 11215, Stati Uniti

Le indagini sui diversi fattori incidenti sul prezzo finale delle merci sugli scaffali di un supermercato, infatti, mostrano che fra quelli maggiormente influenti vi è la manodopera al suo interno.

Cosa potrebbe accadere se questa voce di costo potesse essere eliminata o, per lo meno, abbattuta?

Ed in tal caso, chi fornirebbe la manodopera comunque necessaria: gestire gli approvvigionamenti, scaricare, prezzare e sistemare la merce sugli scaffali, organizzare i turni di lavoro, effettuare il servizio di cassa, fare le pulizie, curare la comunicazione con l’esterno, e tanto altro ancora?

A queste domande hanno trovato una risposta efficace i membri di Food Coop: basta far sì che lavoratore e consumatore siano la stessa persona!

Spieghiamoci meglio: Food Coop è un supermercato gestito da una cooperativa i cui soci forniscono alcune ore di lavoro al mese (con turni che iniziano alle 5 del mattino dedicati a instancabili stakanovisti) ricoprendo varie mansioni all’interno del supermercato stesso, in cambio di una riduzione dell’importo della spesa. Ad oggi PSFC conta oltre 16.000 soci, ciascuno dei quali deve svolgere circa 4 ore di lavoro al mese, riuscendo ad ottenere così uno sconto sulla spesa pari fino al 40%! In tal modo si riesce a coprire circa il 75% della manodopera complessivamente necessaria; il restante 25% viene affidato a lavoratori regolarmente assunti e stipendiati, i quali si occupano principalmente di mansioni amministrative e gestionali, nonché di coordinamento dell’attività di tutti i soci.

Attenzione! Questa storia non si addice ai pigri ed agli svogliati: non è infatti possibile pagare di più e non lavorare. Ogni socio deve rispettare la regola alla base della cooperativa.

I membri di Food Coop sono attenti anche alla qualità dei prodotti in vendita, dando la preferenza ai prodotti bio, a quelli del commercio equo e solidale, e favorendo i piccoli produttori locali. In quanto supermercato, però, garantiscono anche la disponibilità di una selezione di prodotti di marca.

Una storia, quella di PSFC, che si può definire romantica, rivoluzionaria, certamente originale! Verrebbe da dire: “Da farci un film!”

E così è stato. Ad essere precisi, è stato realizzato un documentario. Il regista americano e parigino d’adozione Thomas Boothe, con l’intento di importare l’idea in Europa, ha dapprima studiato per diversi anni il fenomeno Food Coop, per poi dare vita ad un dettagliato film-documento sulla cooperativa che, almeno negli Stati Uniti, ha assestato negli anni un bel colpo ai colossi della grande distribuzione.

Il documentario è ricco di interviste ai soci-consumatori e ai fondatori della cooperativa, dalle quali traspare la convinzione di far parte di qualcosa che potrebbe davvero rendere il mondo un po’ migliore.

L’esperienza di T. Boothe ha reso davvero possibile l’apertura del primo supermercato partecipativo in Europa, La Louve di Parigi, in funzione da ben 10 anni e al quale ne sono seguiti diversi altri, fra cui il punto vendita di recentissima apertura a Bruxelles ed il primo esperimento made in Italy, “Camilla”, a Bologna.

la louve cooperativa parigiNovembre 2017: il documentario di Thomas Boothe “FOOD COOP” approda anche in Italia, grazie alla piattaforma web Movieday, che rende possibile la visione dei film nelle sale cinematografiche, purché si raggiunga il numero minimo di partecipanti.

Fra tutte le visioni programmate, vi ricordiamo quella del 27 Novembre prossimo, alle ore 21:30, presso il cinema Lumière di Ragusa. La proiezione è frutto, in questo caso, della collaborazione tra diverse realtà locali che hanno voluto e sostenuto questa iniziativa: il Progetto Fi.Co. – Filiera Corta Siciliana, una rete volta a facilitare gli scambi di prodotti bio-equi sul territorio siciliano; i G.A.S. di Ragusa: Gas Colibrì, Gas Il Melograno, Gas Il Filo di Paglia, Gas Mazzarelli, GasAmuni; Bio Casa Mia-Ecobottega errante; FormaMente; Permacultura & Transizione; NAOS (Naturopatia Alimentazione Olismo Salute) e Fitzcarraldo Cineclub.

Prenotate i vostri biglietti al seguente link e aiutateci a rendere possibile la realizzazione del progetto!

FoodCoop documentario ragusaClicca sulla locandina per prenotare i biglietto

Grazie in anticipo a quanti vorranno sostenere un progetto che potrebbe, chissà, piantare i suoi semi anche nel nostro territorio e generare germogli di condivisione, partecipazione e rispetto delle regole!

Per ulteriori info

Facebook
Food Coop – Una nuova economia a Ragusa
https://www.facebook.com/events/354077638372179/

Food Coop – Una nuova economia a Catania
https://www.facebook.com/events/132627390732401/

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Classe 1974. Siciliana di nascita e di residenza, da sempre. Felice di esserlo. Ho alle spalle quella che può definirsi un’ottima carriera scolastica che, manco a dirlo, mi ha portato dritto dritto alla laurea in Ingegneria Civile. Più che una brava studente, a dire il vero, mi definisco una grande curiosa, quasi al limite della bulimia! Libera professionista, insegnante, moglie, gattara, discreta “spignattatrice”: queste in ordine sparso le mie attuali competenze ed esperienze. Durante gli anni dell’università sognavo di trascorrere la vita esercitando la virtuosa professione dell’ingegnere dedito al recupero ed alla conservazione, così come all’ingegneria antisismica. E l’avventura, una volta laureata ed abilitata, comincia. Fra il 2002 ed il 2005 mi divido fra lezioni private, insegnamento in un istituto paritario e libera professione. E nel frattempo mi sposo, settembre 2005. I 4 anni seguenti mi vedono abbandonare un sistema scolastico, quello degli istituti paritari, per niente in linea con la mia visione dell’insegnamento, forse ancora troppo romantica. Contemporaneamente, però, vengo inghiottita in un vortice fatto di studio, lavoro, riunioni, cantieri, telefonate, scadenze, stress. Tutto questo avrebbe potuto tranquillamente continuare se, a seguito di un grosso dispiacere nella mia vita privata, non fossi stata costretta a ri-definire le mie coordinate. Non so quanto possa avere contribuito, in proporzione a tutto il resto, ma sono certa che quella sera di Ottobre del 2009 in cui ascoltai per la prima volta la voce di Simone Perotti (per me allora un perfetto sconosciuto), raccontare del suo downshifting, ha rappresentato un punto di non ritorno, per lo meno a livello emotivo! Ed oggi? Oggi ringrazio gli ultimi anni di crisi economica e lavorativa, che mi hanno permesso di fare chiarezza sulla mia scala di priorità. Ma ringrazio anche l’esperienza lavorativa forse più massacrante che ho avuto, che però mi ha permesso di visitare due volte una città meravigliosa come Londra, e di entrare maggiormente in contatto con la mia adorata lingua inglese! Sì, sono anglofila nel cuore, amo il suono (British) di questa lingua, e mi piacerebbe conoscerla davvero bene! Chissà nel futuro… Ma l’aspetto più importante di oggi è che le mie giornate continuano ad essere piene, forse troppo, ma il loro contenuto comincia ad assomigliarmi sempre di più! Ho infatti decisamente ridotto il tempo da dedicare alla libera professione, scegliendo di dedicarmi anche ad altre attività che mi appagano maggiormente, in primis insegnare. Le mie passioni? I gatti, il mare, la musica, i libri, lo yoga, la buona tavola! Progetti per il futuro? Riprendere lo studio del pianoforte, dedicare una fetta del mio tempo ad attività di volontariato per i bambini, curiosare ed arricchirmi! Ancora non so esattamente cosa farò da grande. Osservo e resto in ascolto! Sat Nam