I viaggi sono speciali nel percorso, all’andata per tutta la parte immaginativa che producono, come in un film monto I fotogrammi e come in un volo pindarico atterro su una scena e un’altra e poi un’altra ancora; al ritorno ciò che prima era in potenza si attualizza in intenzioni, progetti e sguardi vispi al futuro. L’intermezzo è colmo di episodi, personaggi con o senza autore, la transizione a quel cambiamento che vedrò una volta messi I piedi a terra…
A me i piedi sono sempre piaciuti nudi, camminavo senza paure anche se le velleità materne mi riempivano di calze ma da novella Pippicalzelunghe potevo solo accettare quelle che scendevano sempre giù, in un fare sbarazzino che ancora mi caratterizza, preferendo però i miei piedi nudi, come fachiro con I capelli lunghi.
Quando a Luglio ho rimesso I piedi in terra al ritorno dalla Sicilia, ho sentito forte dentro me il desiderio di custodire l’energia che avevo sentito in quella terra, che sino ad allora era quasi sconosciuta.
Quanto fermento di Permacultura, complice l’estate, la gioia di una libertà riacquistata, le nuove amicizie e lo spirito della fonte Arethusa !!! Ho scritto un post sul gruppo facebook di Rete Permacultura Piemonte, che era ormai da tempo silente. Ero iscritta, immaginavo ci fossero dentro belle persone, ma alla fine la nostra discrezione sabauda ci aveva tenuti lontano…
A quel post, in cui chiedevo se ci fosse la volontà di creare rete in Piemonte, mi ha risposto qualcuno, tra cui un ragazzo, Enrico Cantamessa.

Sapete cosa succede quando due fuochi si incontrano? Si genera l’Etna Sabaudo!!!
Il magma di questo fermento ha fatto sì che nel giro di poco Enrico ed io decidessimo di creare un evento/festa a casa sua a Govone, vicino ad Alba , nel cuneese, per vedere quanta gente appassionata di permacultura volesse incontrarsi e immaginare una condivisione di obiettivi, progetti, sogni.
All’evento hanno risposto una quarantina di persone, immaginavamo un cerchio, un fuoco, del buon cibo e vino (eh si anche se io non bevo), ci saremmo guardati negli occhi e sognato una rete.
La data fissata era l’8 Novembre a ridosso dell’estate di San Martino, quale momento più propiziatorio!
I dpcm e una zona rossa vinta sin da subito ci ha fatto desistere, era impossibile vedersi, per non perdere I contatti abbiamo pensato di creare un link di accesso a un gruppo Whattsapp (Enrico è insuperabile per velocità tecnologica) per rimanere almeno connessi e non vedere il nostro sogno naufragare.
In quel mese difficile di Rosso fuoco il Cerc”Hi”o è stato un luogo di amorevolezza, un confluire strano di energie quasi insospettabili, poi un primo zoom per vederci in viso almeno sullo schermo, la simpatia, la tenacia che ci ha sempre caratterizzati…
I cerchisti hanno cominciato ad aumentare, qualcuno ha osato persino incontrarsi un po’ di nascosto a 2/3 persone, magari all’autogrill e donarsi frutta o semi, chi come me, con la scusa di portare a Torino mia madre per una visita, nel tempo di attesa fuori ho incontrato chi abita davanti all’ospedale e gestisce un Orto Urbano, abbiamo sognato, toccato bancali sinergici, proposto progetti …
Un giorno ho fatto un post su Facebook sul gruppo permacultura italia e da allora sono entrate altre persone e poi ancora, persino qualche infiltrato amico, incuriosito, da altre regioni. Secondo il principio integra invece che separare abbiamo accolto qualche cugino siculo, lombardo, un napoletano, qualche toscano, un laziale e un valdostano…
Adesso siamo arrivati a 130 persone sul gruppo Cerc”Hi”o polis, che è una sorta di città/piazza, dove veramente scriviamo tanto, ma ci tolleriamo !!
A volte quando cominciano a partire mille messaggi, come quella sera di Novembre con le foto di un tramonto meraviglioso e tutti sono usciti con gli occhi lucidi a guardare il cielo…
Enrico, che è la parte arietina, ha proposto un Cerchio Otium, che è il tempo dedicato alla passione, dove solo io e lui amministratori, mettiamo materiale da leggere, che poi confluisce anche in un Drive del gruppo. Alcuni, nell’ottica del cerchio, hanno cominciato a prendersi delle responsabilità, Grazia gestisce l’elenco degli iscritti, progetto, storia, cercando di indicare la zona geografica, essì vogliamo anche creare una mappa In continuo aggiornamento per vedere dove siamo ubicati, per creare una microrete regionale a provincia, dando vita a gruppi di automutuoaiuto.
Enrico scherzando avrebbe voluto geolocalizzarci tutti, ma io l’ho bloccato in questo suo furore, ci divertiamo un sacco prendendoci in giro…
Sempre lui ha pensato di creare un gruppo studio, si chiama Cerchio kaska che in sanscrito significa classe, qui siamo 110, moltissimi di Polis ma alcuni anche da fuori, incuriositi dalla possibilità di studiare assieme il Manuale di progettazione Permacultura di Bill Mollison, tradotto da Mediperlab.
Che cosa è successo? Che abbiamo definito due momenti in cui incontrarci, per stabilire, come se fossimo una classe universitaria (un po’ ampia eh) un metodo di autoapprendimento. Dal 30/12 tutti i mercoledì sera ci ritroviamo su Zoom (concesso da Sara) per condividere lo studio di circa 15 pagine settimanali del manuale. Lo studio in settimana è individuale e ogni settimana una triade volontaria si ritrova per sintetizzare I contenuti. Nella plenaria del mercoledì sera la triade relaziona , segue poi un momento di feedback da parte del gruppo. L’incontro viene registrato e il materiale condiviso successivamente su classroom, che permette una fruizione più agevole di cartelle e documenti, video, foto (grazie al prezioso aiuto e contributo di Eros).
L’idea è che piccolo e lento è bello! Ci siamo detti che non è una maratona, ma un momento per studiare finalmente il manuale assieme e usufruire positivamente tutti della nostra biodiversità.
L’arcano era come essere inclusivi con chi (la maggior parte) non aveva il libro?
La nostra etica non ci ha permesso di decidere di fotocopiarlo (sino al 15% è concesso dalla legge), ma il prezzo era proibitivo per alcuni, seppur un prezzo che corrisponde al valore del lavoro fatto da Bill e da Mediperlab…
Il mio ottimismo e il mio voler vedere oltre mi ha spinta a fare la proposta di metterci la faccia e chiedere a Ignazio Schettini uno sconto comitiva, ma bisognava che ci fosse la comitiva…
Credo di aver sbagliato mestiere perché sarà stata la congiunzione Giove /Saturno e io sono Sagitatrio ascendente Capricorno, sarà stata la positiva contaminazione dell’entusiasmo, la mia pazienza da pedagogista, il desiderio che molti hanno di stare in gruppo e di essere comunità, insomma ci stiamo ritrovando a prenotare 75 copie del manuale!!!
Ci sarebbe ancora molto da raccontare, Valentina che si sta occupando della tabella per segnare lo scambio semi, scambio talenti e condivisione di attrezzatura insieme anche a Vanessa, il brunch all’Orto Storto, le mille gite di Enrico che ha portato anche un gruppo in Valchiusella, il gruppo saponi che si terrà dal vivo in Gennaio, la giornata di scambio in montagna, chissà quante cose accadranno quando saremo più liberi di muoverci…
Vi sono anime diverse, chi ha già una azienda agricola, chi fa smart working e vuole un orto urbano, chi sta mettendo su’ una scuola parentale, chi come me insegna agricoltura e si deve diplomare all’Accademia fra un volo pindarico e un altro, chi ringrazia il Cerc”Hi”o per esserci…
Il Pedmont con il suo Monviso che svetta ha dentro sé l’anima dei fiumi, la vastità delle pianure, la forza tenace delle montagne ora imbiancate, la dolcezza delle colline che paiono seni di donne , la forza dei margini delle città e un desiderio di mare per quelle terre che si affacciano sulla Liguria.
Non sappiamo che succederà, ma dalla fase del sogno siamo passati alla progettazione e ci stiamo buttando a piedi nudi nella pratica, come quando da bambina ti butti quasi trattenendo il fiato nei mucchi di erba appena tagliata che profuma di buono, se volete gustare quel buono venite con noi, vi sapremo prendere per mano, avanti Cerc”Hi”o!!!