Coltivare in armonia con la natura usando il diario del BioTempo

Maddy Harland definisce il tempo biologico o BioTempo e spiega perché tenere un registro di eventi stagionali di anno in anno può aumentare le rese del giardino e darà indizi sui cicli della natura.

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Diario BioTempo

Rivista permaculturaHo scoperto il tempo biologico (o bio-tempo, in inglese biotime), detto anche “tempo fenologico”, durante il mio PDC (Permaculture Design Course) con Lea Harrison nel 1992. Il calendario fenologico può individuare, fra le
altre cose, gli eventi del ‘calendario naturale’ che possono essere utilizzati per guidare i tempi di semina nell’orto o nella fattoria. Quindi, molto prima dell’era dei manuali o dei blogs, un contadino avrebbe espresso il sapere dei suoi antenati in detti come:

Quando le foglie di olmo hanno le dimensioni di un orecchio di scoiattolo è tempo di seminare mais e fagioli.

Visto da una prospettiva più ampia, il calendario fenologico consiste nell’osservazione dei modelli della natura. La natura non segue i calendari umani, ha i suoi ritmi stagionali che sono influenzati dai grandi flussi dei cicli planetari come il crescere e il calare della luna, le maree, i cambiamenti nelle temperature globali, i fenomeni come El Niño, la Corrente del Golfo… sono cicli enormi e variabili che influenzano il nostro clima locale. Questo a sua volta può influenzare l’emergenza dei primi bulbi, la migrazione degli uccelli, la costruzione dei nidi, la deposizione delle uova, quando le foglie sugli alberi di quercia iniziano a germogliare, quando le uova degli insetti si schiudono e così via.

Bill Mollison, il co-creatore della permacultura, era esperto di BioTempo essendo un acuto osservatore, una persona cresciuta nella Tasmania rurale, e un uomo che ascoltava e rispettava gli indigeni in tutto il mondo e ha tratto lezioni dai modi in cui essi vivevano e coltivavano cibo. Per questo Lea Harrison, una dei suoi primi studenti, mi ha insegnato il BioTempo durante il suo PDC.

A partire dai primi anni ’90, Tim e io abbiamo tenuto un diario del tempo biologico, registrando fenomeni come il primo fiore di bucaneve dell’anno, il primo richiamo del cuculo (purtroppo sempre più raro), il primo avvistamento sul nostro giardino di uccelli rari come il nibbio reale. Tim inoltre registra gli eventi meteorologici – gelate tardive, grandine e temperature massime e minime fuori stagione. È utile, quando si parla di cambiamenti climatici, essere in grado di segnalare quando è avvenuto l’ultimo insolito caldo a primavera e confrontare le osservazioni. È importante non fraintendere ogni evento atmosferico insolito e tenere d’occhio obiettivamente i cicli.

Tenere un diario del tempo biologico

Il diario è semplicemente un libro bianco. Ogni pagina, oppure metà pagina, è datata senza l’anno o il giorno della settimana. È sufficiente scrivere la data e registrare accanto ad essa un’osservazione. Anno dopo anno, questo consente di rivederle e cominciare a notare le ricorrenze negli eventi naturali che si verificano intorno a te o identificare i fenomeni insoliti come la fioritura precoce di una pianta settimane prima di quanto avviene di solito.

Ho raccolto una serie di suggerimenti per il calendario fenologico del giardiniere e dell’ortolano. Quest’anno ho intenzione di tenere d’occhio il mio lillà e testare come funziona da indicatore nel mio clima e nella mia regione geografica (parte sud-est dell’Inghilterra, abbastanza vicino alla costa).

Pianta mais e fagioli quando le foglie di olmo sono delle dimensioni dell’orecchio di uno scoiattolo, quando le foglie
di quercia sono delle dimensioni dell’orecchio di un topo, quando i fiori di melo cominciano a cadere, o quando i
cornioli sono in piena fioritura.
Fagioli: pianta i fagioli quando il lilla è in piena fioritura, pianta anche i semi di cetriolo e i semi di zucchina.
Barbabietole: la fioritura del croco è il segnale per piantare ravanelli, pastinaca e spinaci.
Broccoli, lattuga, spinaci, piselli e verza: quando il lillà comincia a germogliare e il tarassaco è in fiore.
Cavoletti di Bruxelles: pianta i cavoletti di Bruxelles quando il lillà comincia a germogliare e il tarassaco è in fiore.
Verza: pianta le verze e le colture affini (broccoli, cavoletti di Bruxelles, cavoli) quando il lillà comincia a germogliare
e il tarassaco è in fiore, pianta anche barbabietole, carote, lattuga e spinaci.
Verze primaverili: pianta le verze primaverili in autunno quando il filadelfo (falso arancio) è in piena fioritura.
Cavoli: pianta i cavoli quando il lillà comincia a germogliare e il tarassaco è in fiore.
Mais: pianta il mais quando i fiori di melo cominciano a cadere e quando le foglie di quercia sono delle dimensioni
dell’orecchio di uno scoiattolo.
Cetriolo: pianta i semi di cetriolo quando il lillà è in piena fioritura e i fiori iniziano appena ad appassire, pianta anche
i semi di fagiolo e di zucchina.
Melanzana: trapianta melanzane quando gli iris fioriscono e gli emerocalli (belle di giorno) iniziano a fiorire, trapianta
anche meloni e peperoni.
Colture primaverili resistenti al freddo: pianta gli ortaggi resistenti quando i susini e i peschi sono in piena fioritura.
Piselli: pianta i piselli quando le giunchiglie e la forsizia sono in piena fioritura.
Patate: pianta le patate quando fioriscono i primi tarassaco.
Zucchina: pianta i semi di zucchina quando il lillà è in piena fioritura e i fiori iniziano appena ad appassire, pianta
anche i semi di fagioli e di cetriolo.
Pomodori: pianta pomodori, mais precoce e peperoni quando gli emerocalli (belle di giorno) iniziano a fiorire o il
mughetto è in piena fioritura o il corniolo è in fiore.
Piante perenni: possono essere piantate quando gli alberi di acero cominciano a germogliare.
– Inizia le rotazioni con barbabietole e carote quando il tarassaco è in fiore.

Il tempo biologico è l’atto cosciente di osservazione della natura e la registrazione degli eventi e dei modelli; porta ad un maggior senso di familiarità con le piante del proprio giardino, con il microclima locale e del giardino stesso, rende più consapevoli delle diverse specie e delle loro abitudini anno dopo anno.

È un modo utile di avere più confidenza con l’ambiente circostante, può aiutare a prevedere le gelate in modo da riuscire a proteggere le piante più delicate, osservare nuove specie, distinguere i modelli intrinseci del vostro ambiente.

Ci sono un sacco di cattive notizie nel mondo riguardo il collasso degli ecosistemi. Con il recupero di un campo ipersfruttato, realizzando un vivace giardino foresta pieno di cibo, in 25 anni abbiamo assistito a grandi cambiamenti.
La biodiversità è aumentata in modo esponenziale da quando abbiamo creato un habitat, sono comparse specie rare e molte di quelle comuni, i parassiti sono entrati in equilibrio con i predatori e abbiamo creato microclimi ed ecosistemi dove una volta c’era solo suolo inerte e dominavano venti furiosi.

Questo è il potere della coltivazione del cibo nei sistemi in permacultura e in agroecologia – queste soluzioni non solo aumentano i rendimenti per ettaro/acro domestici e aziendali, ma rigenerano il suolo e sequestrano carbonio.

La realizzazione di ecosistemi, il ripristino di un pezzo di terra, per quanto piccolo, e la creazione del proprio Eden: queste sono fra le cose più soddisfacenti e belle che si possa fare nella vita.

Anche se non si dispone di un giardino, tenere un diario del tempo biologico è un modo di esercitare il proprio spirito di osservazione. Il calendario fenologico può aiutare a “leggere” il paesaggio e a metterlo in relazione con il proprio ambiente e i suoi ritmi stagionali.

N.d.T.: in Italia si parla del calendario fenologico già dal 2002, quando Emilia Hazelip (permacultrice spagnola e allieva di Bill Mollison), ha iniziato a tenere corsi del metodo di coltivazione di sua ideazione, ovvero l’Agricoltura Sinergica. Ne è la prova un capitolo dedicato proprio al calendario fenologico presente nelle dispense del corso di
primo livello del metodo sinergico.

Traduzione di Simona Caracciolo
Revisione: Anna Concetta Satta

Fonte: http://www.permaculture.co.uk/articles/biological-time-deepen-your-insights-natures-cycles

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