Come ho scoperto la permacultura con il wwoofing

Intervista ad Alex: le sue esperienze di wwoofing con la compagna Federica e come si sono entrambi avvicinati al mondo della permacultura

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Alex permasoggiorno
Federica e Alex

Ciao Alex, ci vuoi parlare un po’ di te? Chi sei? Come sei approdato alla permacultura?

Mi chiamo Alex Graziano e da poco più di un anno ho conosciuto la permacultura. A marzo del 2015 con la mia compagna abbiamo deciso di mettere in stand-by le nostre vite e partire per un viaggio, in quell’occasione cercando forme sostenibili per stare a lungo fuori casa abbiamo conosciuto il wwoofing e in occasione delle prime esperienze abbiamo sentito parlare di permacultura.

woofing permaculturaDa quel momento il viaggio ha preso una piega formativa e abbiamo iniziato a fare una serie di corsi tra cui il PDC di permacultura presso l’Istituto Italiano di Permacultura e un corso di agricoltura sinergica con Antonio De Falco. Per passione e predisposizione ho approfondito altri argomenti tra cui il compostaggio, il lombricompostaggio e sto facendo alcune esperienze di apicoltura. Attraverso la rete siciliana di permacultura che è molto attiva ci incontriamo periodicamente per aiutarci a migliorare la progettazione dei nostri progetti

Che cosa significa fare permacultura per te? Naturalmente non si riduce soltanto alla coltivazione naturale, come sappiamo. Ci parli della vostra progettazione in permacultura?

Permacultura significa progettare in modo etico e rispettando i principi permaculturali. In seguito abbiamo scoperto di aver vissuto parte della nostra vita in permacultura prima ancora di conoscerla. Crediamo che mettere al centro della propria vita il rispetto per l’ambiente, per le persone e la condivisione siamo il modo corretto di approcciare la vita.
Il nostro progetto di permacultura al momento riguarda soprattutto la zona zero [L’abitazione NdR]. Non avendo un terreno stiamo curando particolarmente la necessità di vivere con meno risorse economiche, abbiamo conosciuto la filosofia del movimento di decrescita felice che sta rinforzando i nostri ideali e ci sta dando forza per credere nei nostri progetti. Al momento stiamo cercando terra o collaborazioni, il nostro piccolo sogno è quello di creare un’economia di piccola fattoria.

Dall’account tumblr “La gallina canta” vedo che tu e Federica, la tua partner, avete una lunga lista di esperienze da wwoofer. Ce ne vuoi parlare? Come avete cominciato? Quali sono le esperienze che vi sono rimaste nel cuore? Quali quelle da dimenticare?

I mesi passati come volontari nelle fattorie sono stati veramente interessanti. Siamo partiti da Malaga, abbiamo fatto un bel giro in Andalusia poi lungo la costa portoghese per rientrare in Italia da Torino perché ci aspettavano altre esperienza in fattoria oltre ai corsi di cui ho parlato. L’esperienza più interessanti sono state a Durraes in Portogallo, presso l’azienda Naturena ove un medico ha messo su una clinica di cura omeopatica creando un progetto format da una serra di oltre 300mq, frutteto e un piccolo pascolo. L’obiettivo era far arrivare il più possibile del cibo sano nella mensa della clinica.

permacultura woofer
Altre esperienze indimenticabili sono state le tre settimane passate ad Asti presso una piccolo azienda, Valtriversa, a gestione familiare, dove c’era un noccioleto, un grande orto, una serra e vari animali da fattoria perché il progetto ha idea di diventare sempre più fattoria didattica ma il valore aggiunto del progetto sono le persone che lo gestiscono, Alberto, Agnese e il piccolo Greg!

Tumblr e Permacultura si fondono in un altro vostro progetto “Permasoggiorno Siracusa”. Di cosa si tratta? Cosa è un permasoggiorno? E come è diverso da una vacanza ecologica?

Permasoggiorno-Siracusa è un modo diverso di fare vacanza, l’idea nasce dal fatto che io faccio ospitalità presso casa mia da tanti anni, amo fare ospitalità e condividere esperienze quindi ho pensato una soluzione che con una vision permaculturale offrisse qualcosa di più alle persone, così ci siamo inventati un soggiorno che dà alle persone la possibilità di venirci a trovare, condividere gli spazi di casa, condividere delle esperienze con noi come fare il pane, la pasta, il gelato, pranzare o cenare con noi , andare al mare, visitare progetti permaculturali con la disponibilità del nostro tempo e dei nostri mezzi. A parte I costi vivi (benzina, ingredienti) le spese del soggiorno rimangono contenute perché abbiamo deciso di non farci pagare per ogni servizio che offriamo, ma lasciamo libere le persone di darci un contributo a fine soggiorno per il tempo e per la passione che dedichiamo. Ovviamente c’è un po’ di inventiva in questa iniziativa che serve a finanziare i nostri progetti e i nostri sogni. Abbiamo già ospitato una coppia di Modena per una settimana con questa formula è direi è stata veramente una settimana bellissima, un forte scambio di energie e grande soddisfazione nell’aver lasciato ai nostri ospiti I ricordi di una settimana unica

Di recente abbiamo pubblicato un articolo in cui si parlare di “vivere di permacultura”. Tu e Federica, riuscite a vivere di permacultura? Se sì, in che misura?

Al momento riusciamo a vivere con molto meno dispendio economico rispetto al passato, inoltre nonostante non abbiamo un terreno abbiamo di molto aumentato l’autosufficienza imparando a trasformare le materie prime come si faceva una volta, melanzane sott’olio, olive, conserve, liquori, gelato, pane, pizza e tantissimo altro.

permacultura autoproduzione ciboNoi di Permacultura & Transizione sogniamo che dopo ogni articolo, dopo ogni intervista pubblicata si avvii in Italia un piccolo processo di cambiamento o un piccola rivoluzione. Ti va di sognare con noi? Cosa avverrà dopo la pubblicazione di questa intervista?

Il sogno che le persone si rendano conto che gran parte della cambiamento possa venire dal basso attraverso le piccole decisioni che quotidianamente prendiamo come acquistare tutto nei centri commerciali o nei supermercati piuttosto che andare da un contadino e comprare solo prodotti stagionali, mangiare cibo sano aniziché cibi raffinati dalle industrie. Inoltre l’impatto con l’ambiente che ogni nostro gesto o attività esercita, andrebbe valutato e pensato perché non c’è più tempo per lasciare questi problemi in eredità alle future generazioni. Noi abbiamo deciso di dare qualità alla nostra vita dando importanza alle cose essenziali, non per questo abbiamo rinunciato a tutto quello che facevamo prima ma valutiamo bene gli impatti sia da un punto vista economico che da un punto di vista sociale e ambientale. Il sogno è che sempre più persone si rendano conto di quanto questo sia importante, direi fondamentale, per noi e per le future generazioni.

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Nel bel mezzo della sua sfavillante carriera manageriale all'estero, fatta di viaggi in business class e meeting internazionali per conto di una delle peggiori multinazionali che l'umanità abbia mai potuto produrre, Marco scopre la Permacultura, se ne innamora, lascia il suo lavoro e decide cominciare la sua transizione interiore. Nel suo nuovo viaggio incontra tante persone stupende fra le quali Aranya, che gli insegna la Permacultura e gli dà una bella certificazione, poi Dave col quale impara la Permacultura urbana in una città dedita all'alienazione e al consumismo sfrenato, poi Naresh col quale intrattiene delle lunghe conversazioni sulla Transizione e dulcis in fundo Flavio col quale ride tanto e si inventa un modo sostenibile di fare impresa. Il suo sogno è quello di diventare un insegnante di Permacultura e di trasformare il suo Paese d'origine in un paradiso tanto da riguadagnarsi l'appellativo di Bel...Paese! Che cosa gli succederà in futuro nessuno lo sa, chissà quante altre meravigliose creature incontrerà. Frattanto lasciatelo sognare e progettare. E di tanto in tanto date un'occhiata agli articoli che pubblicherà!