
Avrei voluto mettermi da chissà quanto tempo al lavoro per un articolo per Permacultura e Transizione, parlando di modelli agro-forestali sostenibili, produzione alternativa di caffè e cacao, human security… e invece eccomi esordire con un articolo sul famigerato Coronavirus.
Combatto a fatica angoscia e paura che mi attanagliano ormai da qualche giorno.
Sono in Perù a seguire il mio progetto di permacultura e caffè… dovrei rientrare in Italia in principio di Aprile ma le cose stanno precipitando velocemente e al momento non so se potrò ricongiungermi in tempi brevi con mia figlia, se mi lasceranno rientrare in Europa e soprattutto se poi mi faranno tornare il mese seguente qui in Perù dove devo seguire il prossimo raccolto.
La cittadina dove lavoro, Oxapampa, è da due giorni nel pieno del panico (hanno trovato tre casi sospetti, un dottore appena rientrato dalla Spagna e la sua famiglia)… chiaramente sono introvabili mascherine e gel lavamani. Il piccolo ospedale locale ha un solo letto di terapia intensiva e pochi posti in degenza (già normalmente tutti occupati in una struttura che, inutile che ve lo dica, è ben lontana dagli standard a cui siamo abituati e che, nonostante tutto, stanno arrivando ai loro limiti.
Mi ritrovo isolato con un gruppo di corsisti partecipanti al mio primo PDC da insegnante… mi sento un po’ Boccaccio che con i suoi amici si isola in una villa in campagna per scampare alla peste (che qui e’ ancora ben lontana dai numeri italiani, ma quanto lo resterà?).
La permacultura è l’unico antidoto alla paura
La permacultura è l’unico antidoto alla paura e depressione che si insinuano nella mia anima. Allora provo a condividere con voi un articolo che forse non servirà a salvare i malati in terapia intensiva ma magari potrebbe contribuire a rafforzare alcuni di voi e aiutare a mantenervi resistenti contro questo brutto incubo che sta colpendo il pianeta.
Insieme agli effetti dell’inquinamento e dell’aumento della popolazione mondiale, malattie respiratorie come l’influenza aviaria e il coronavirus possono diventare eventi stagionali più o meno ricorrenti o stabili aiutati in questo anche dagli effetti del cambiamento climatico.
Mentre è troppo presto perché gli studi confermino queste previsioni, la European Respiratory Society esprime preoccupazione [2], poiché le infezioni virali del tratto respiratorio stanno diventando attualmente fra le malattie più comuni (con sei nuovi virus solo negli ultimi anni [3]).
Un virus è un elemento (non vivo) in continua evoluzione che si replica e moltiplica attraverso l’infezione dell’ospite. I membri di ciascun “team” di virus sono noti come virioni (singole particelle virali) e sono costituiti da RNA o DNA. Si replicano, sfruttando (similmente a dei parassiti) il processo riproduttivo di una cellula vivente [5].
Che cosa sono i Coronavirus?
I coronavirus sono una “famiglia” di virus che infetta i vertebrati del regno animale attraverso il sistema respiratorio [6]. I sintomi dell’infezione sono simili all’influenza e includono febbre, tosse e respiro corto (anche se sono possibili numerosi altri sintomi) [7]. Tra loro troviamo virus poco pericolosi come i numerosi responsabili di comuni raffreddori o semplici sindromi influenzali: ciascuno di noi ha subito probabilmente più volte nella vita gli effetti di qualche coronavirus.
Il “Comitato internazionale per la tassonomia dei virus” ha classificato la malattia coronavirus COVID-19 causata dal virus SARS-CoV-2: grave sindrome respiratoria acuta coronavirus 2. Ebbene si, abbiamo a che fare con una variante della famigerata SARS.
Coronavirus è il nome comune di elementi delle famiglia Coronaviridae e Orthocoronavirinae. I coronavirus causano malattie nei mammiferi e negli uccelli. Come detto nell’uomo, questi virus causano infezioni respiratorie che sono in genere lievi, sebbene le forme più rare come SARS, MERS e COVID-19 possano essere letali.
I sintomi variano in altre specie: nei polli, causano una malattia respiratoria superiore, mentre nelle mucche e nei suini i coronavirus causano diarrea.
Allo stato attuale non esistono vaccini o farmaci antivirali per prevenire o curare le infezioni da coronavirus umano
Questi virus sono costituiti da genoma di RNA racchiuso in una capsula (nucleocapside) di simmetria elicoidale. Il nome “coronavirus” deriva dal greco antico “κορώνη“, che significa corona o aureola, e si riferisce all’aspetto caratteristico delle particelle virali che hanno una frangia che ricorda appunto una corona.
Originariamente trovato nei pipistrelli, l’attuale focolaio (COVID-19) si propaga attraverso numerosi ospiti animali tra cui gatti, procioni e cani [9]. Non mancano le polemiche sul presunto legame tra l’uso cinese di cibarsi di numerosi animali selvatici e il legame con l’attuale epidemia.
Come detto COVID-19 è sorella della SARS-CoV-1 (virus dell’influenza aviaria) famosa per il focolaio nel 2002/2003. Un altro membro significativo di questa famiglia è la coronavirus della sindrome respiratoria del Medio Oriente (MERS-CoV) che è stata trasmessa dai cammelli dromedari all’uomo nel 2012 [10], [11], [12], [13].
Cosa ha causato il passaggio del virus dalle specie ospiti originali agli umani?
Le possibili spiegazioni includono una riduzione in natura degli ospiti animali (a causa dell’attuale evento di estinzione di massa dell’antropocene), l’azione congiunta di inquinamento e cambiamenti climatici (che stressano il sistema respiratorio e riducono le funzioni del sistema immunitario). Ma anche la riduzione degli ecosistemi selvatici con la scomparsa di fattori limitanti e di equilibrio.
La John Hopkins University, la stessa che ci fornisce i dati in tempo reale sull’andamento della pandemia (condivisi ormai da settimane su quotidiano) da qualche anno ha sviluppato una nuova disciplina chiamata “ecohealth”, cioe’ lo studio della relazione tra degradazione ambientale e diffusione delle malattie (evidenziando ad esempio gli effetti del cambiamento climatico sulla diffusione verso nord della Dengue o gli effetti della deforestazione sulla diffusione di malattie quali ebola e malaria).
Evidente che se ci prendessimo cura della terra (Care for the Earth) sicuramente ci troveremmo in un altra situazione. Da buon uomo di scienza mi fermo qui senza considerare cause complottiste quali la fuga del virus da laboratori militari (come alcuni vorrebbero dimostrare, parlando ad esempio delle misteriose 4 inserzioni genetiche, cioè geni provenienti dall’RNA di altre malattie virali, nella mutazione umana del SARS-CoV-2).
L’immunità dal Coronavirus
Nel 1960, Frank Macfarlane Burnet (un virologo australiano) e Peter Brian Medawar (biologo e autore britannico) vincono il premio Nobel per la fisiologia e la medicina “per la scoperta della tolleranza immunologica acquisita” [14], la scoperta di un inibitore che impedisce al virus dell’influenza di infettare il sistema respiratorio.
Nel 1978, l’inibitore fu isolato come proteina della lectina legante il mannosio (MBL, Mannosio Binding Lectine), un componente chiave del sistema immunitario. Il meccanismo d’azione è attraverso la via della lectina, che avvia il riconoscimento del pattern (identificazione) all’interfaccia cellula-molecola [16]. Quando viene identificato un virus (molecola indesiderata), questo viene inattivato rompendo le glicoproteine che formano la sua capsula.

A causa di predisposizioni genetiche [20] circa 5-30 persone su 100 [21] non sviluppano immunità e presentano carenza della MBL.
Per gestire la carenza o semplicemente rafforzare il sistema immunitario in periodi di stress, la MBL deve provenire da fonti esterne.
Le proteine entrano nel corpo attraverso il cibo. Quando le lectine vegetali vengono ingerite senza cottura oltre i 38 ° C, entrano invariate nel sistema cardiovascolare (con la loro bioattività intatta) [22]. E’ in queste condizioni che il fegato secerne MBL in coloro che lo producono naturalmente [23]. Una volta nel sangue, questa proteina può essere distribuita in tutto il corpo, proteggendolo dalle infezioni.
La lectina legante il mannosio (MBL) si trova nella maggior parte delle piante [24]. Questo perché le piante lo usano per difendersi dagli attacchi di agenti patogeni [25].
Le piante commestibili che contengono quantità significative di lectine per difendere e proteggere il corpo da attacchi virali (e quindi che potrebbero contribuire a proteggerci dal COVID-19) includono:
- Porro (Allium porrum)
- Aglio selvatico (Allium ursinum)
- Taro o Pituca (Colocasia esculenta)
- Tulipano (Tulipa)
- Gelso (Morus nigra)
- Ortica (Urtica dioica)
- Canna selvatica (Phragmites australis)
- Jackfruit (Artocarpus heterophyllus)
- Sambuco (Sambucus nigra)
Anche se la maggior parte dei medicinali moderni deriva da prodotti naturali [27], gli interessi economici legati al settore chimico-farmaceutico e la corruzione istituzionale nel settore sanitario [28] impediscono la corretta diffusione pubblica di informazioni sulle proprietà mediche e farmaceutiche delle piante [29] e sul loro uso alternativo o complementare alla medicina convenzionale. Questi problemi sono sistemici e numerosi esperti chiedono da tempo una revisione – o perché no una rivoluzione- del settore [30].
Nel frattempo, le emergenze potenzialmente pandemiche diventano più frequenti ogni anno.
Cura delle Persone
La seconda etica della permacultura ci ricorda di agire prendendoci cura delle persone. Questo vuol dire assumere comportamenti rispettosi del bene comune e dargli precedenza rispetto ai nostri interessi personali. Per cui concludo questo articolo richiamando al sacrificio ognuno di noi e in nome del bene comune rispettare le indicazioni delle autorità di limitare la massimo ogni spostamento e restarsene in casa con il fine di spezzare la catena di contagi.
Ma anche di condividere ciò che impariamo con gli altri nella nostra comunità, ad esempio costumi alimentari che potrebbero aiutarci a stare in salute o combattere con più armi una terribile malattia.
Invito i lettori a sostenere attivamente, secondo le proprie possibilità e conoscenze la società di cui facciamo parte.
Spetta a noi, come permacultori, darci da fare per proteggere la nostra comunità.
Al momento in cui scrivo il coronavirus ha colpito 128.343 persone. Di queste ne sono morte 4720 e guarite 68324 – i numeri aumentano ogni ora.
ATTENZIONE: questo post NON promuove l’abbandono di protocolli, strumenti e azioni preventive prescritte da OMS, governo e autorità mediche. Desidero solo dare un punto di vista indipendente sulla medicina naturale e sulla permacultura – Se ti senti male e sospetti di essere infettato da Coronavirus, ti preghiamo di avvisare le autorità mediche. E confidare nelle loro decisioni.
Giorgio Piracci
BIBLIOGRAFIA USATA
- Studio, C. COVID-19 & SARS-CoV-2. 2020 [cited 2020 1st March]; Available from: https://cognitionstudio.com/covid-19/.
- Ayres, J., et al., Climate change and respiratory disease: European Respiratory Society position statement. European Respiratory Journal, 2009. 34(2): p. 295-302.
- Berry, M., J. Gamieldien, and B.C. Fielding, Identification of new respiratory viruses in the new millennium. Viruses, 2015. 7(3): p. 996-1019.
- Bhandari, R. The climate connection to Covid-19. Nepali Times 2020 [cited 2020 1st March]; Available from: https://www.nepalitimes.com/…/the-climate-connection-to-co…/.
- Lodish, H., et al., Viruses: Structure, function, and uses, in Molecular Cell Biology. 4th edition. 2000, WH Freeman.
- Masters, P.S., The molecular biology of coronaviruses. Advances in virus research, 2006. 66: p. 193-292.
- Carlos, W.G., et al., Novel Wuhan (2019-nCoV) Coronavirus. American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, 2020(ja).
- Lisa Lockerd Maragakis, M.D., M.P.H. Coronavirus Disease 2019 vs. the Flu. 2020 [cited 2020 27th February]; Available from: https://www.hopkinsmedicine.org/…/coronavirus-disease-2019-….
- Pyrc, K., B. Berkhout, and L. van der Hoek, Antiviral strategies against human coronaviruses. Infectious Disorders-Drug Targets (Formerly Current Drug Targets-Infectious Disorders), 2007. 7(1): p. 59-66.
- Gorbalenya, A.E., Severe acute respiratory syndrome-related coronavirus–The species and its viruses, a statement of the Coronavirus Study Group. BioRxiv, 2020.
- GS Randhawa et, a., Machine learning analysis of genomic signatures provides evidence of associations between Wuhan 2019-nCoV and bat betacoronaviruses. 2020, Department of Computer Science, The University of Western Ontario, London, ON,Canada; Department of Biology, The University of Western Ontario, London, ON, Canada; Department of Statistical and Actuarial Sciences, The University of Western Ontario,London, ON, Canada; Department of Statistical and Actuarial Sciences, The University of Western Ontario,London, ON, Canada.
- Corman, V.M., et al., Hosts and sources of endemic human coronaviruses, in Advances in virus research. 2018, Elsevier. p. 163-188.
- Siddell, S., H. Wege, and V. Ter Meulen, The biology of coronaviruses. Journal of General Virology, 1983. 64(4): p. 761-776.
- Masic, I., Nobel Prize Winners in Medicine and Physiology and their Contribution to Development of Modern Medicine. Materia Socio Medica, 2008. 20(4).
- Van Breedam, W., et al., Bitter-sweet symphony: glycan–lectin interactions in virus biology. FEMS microbiology reviews, 2014. 38(4): p. 598-632.
- Sharon, N. and H. Lis, History of lectins: from hemagglutinins to biological recognition molecules. Glycobiology, 2004. 14(11): p. 53R-62R.
- Ji, X., H. Gewurz, and G.T. Spear, Mannose binding lectin (MBL) and HIV. Molecular immunology, 2005. 42(2): p. 145-152.
- CRACOVIENSIA, F.M., R. OLSZANECKI, and G. GAWLIK, Pharmacotherapy of Ebola hemorrhagic fever: a brief review of current status and future perspectives. Folia Medica Cracoviensia, 2014. 54(3): p. 67-77.
- Dommett, R., N. Klein, and M. Turner, Mannose‐binding lectin in innate immunity: past, present and future. Tissue antigens, 2006. 68(3): p. 193-209.
- Garred, P., et al., Mannose-binding lectin and its genetic variants. Genes & Immunity, 2006. 7(2): p. 85-94.
- Chapel, H., et al., Primary immunodeficiency diseases: an update. Clinical & Experimental Immunology, 2003. 132(1): p. 9-15.
- De Mejía, E.G. and V.I. Prisecaru, Lectins as bioactive plant proteins: a potential in cancer treatment. Critical reviews in food science and nutrition, 2005. 45(6): p. 425-445.
- Takahashi, K. and R.A.B. Ezekowitz, The role of the mannose-binding lectin in innate immunity. Clinical infectious diseases, 2005. 41(Supplement_7): p. S440-S444.
- Barre, A., et al., Mannose-binding plant lectins: different structural scaffolds for a common sugar-recognition process. Biochimie, 2001. 83(7): p. 645-651.
- Peumans, W.J. and E. Van Damme, Lectins as plant defense proteins. Plant physiology, 1995. 109(2): p. 347.
- Keyaerts, E., et al., Plant lectins are potent inhibitors of coronaviruses by interfering with two targets in the viral replication cycle. Antiviral research, 2007. 75(3): p. 179-187.
- Harvard University. Where does medicine come from? Science in the News. 2011 [cited 2020 1st March]; Available from: http://sitn.hms.harvard.edu/…/where-does-medicine-come-from/.
- Rodwin, M.A., Institutional corruption and the pharmaceutical policy. 2013, Sage Publications Sage CA: Los Angeles, CA.
- Rodwin, M.A., Medicine, money, and morals: physicians’ conflicts of interest. 1995: Oxford University Press on Demand.
- Wechsler, J., Experts Urge Major Overhaul at FDA. Applied Clinical Trials, 2006. 15(11): p. 22.
- Chrissy-Tiina Laurikainen, Are These Potent Inhibitors of Coronavirus in Your Kitchen Garden? Noosa Forest Retreat’s
- https://coronavirus.jhu.edu/map.html
- Turner MW, The role of mannose-binding lectin in health and disease. Mol Immunol. 2003 Nov;40(7):423-9.
- Turner MW1. Mannose-binding lectin (MBL) in health and disease. Immunobiology. 1998 Aug;199(2):327-39.
- Dommett RM1, Klein N, Turner MW. Mannose-binding lectin in innate immunity: past, present and future. Tissue Antigens. 2006 Sep;68(3):193-209.
- Presanis JS1, Kojima M, Sim RB. Biochemistry and genetics of mannan-binding lectin (MBL). Biochem Soc Trans. 2003 Aug;31(Pt 4):748-52.
- Gorbalenya, A.E., Baker, S.C., Baric, R.S. et al. The species Severe acute respiratory syndrome-related coronavirus: classifying 2019-nCoV and naming it SARS-CoV-2. Nat Microbiol (2020). https://doi.org/10.1038/s41564-020-0695-z
- McBride, Ruth; van Zyl, Marjorie; Fielding, Burtram C. (7 August 2014). “The Coronavirus Nucleocapsid Is a Multifunctional Protein”. Viruses. 6 (8): 2991–3018. doi:10.3390/v6082991
- “2017.012-015S” (xlsx). International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV). October 2018. Archived from the original on 14 May 2019. Retrieved 24 January 2020.
- “ICTV Taxonomy history: Orthocoronavirinae”. International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV). Retrieved 24 January 2020.
- Chan, J. F. W., Lau, S. K. P., To, K. K. W., Cheng, V. C. C., Woo, P. C. Y., & Yuen, K.-Y. (2015). Middle East Respiratory Syndrome Coronavirus: Another Zoonotic Betacoronavirus Causing SARS-Like Disease. Clinical Microbiology Reviews, 28(2), 465–522. http://doi.org/10.1128/CMR.00102-14