Mamma vado in Australia a fare Permacultura!

Eros Cerutti ci parla di “Mamma vado in Australia a fare Permacultura”, la storia dell incontro di un semplice ragazzo e la permacultura.

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Permacultura Eros Cerutti
Eros Cerutti

Il viaggio sulla strada per la permacultura è partito quattro anni fa, quando mi sono imbattuto, grazie al mio amico Jacopo, in un documentario chiamato “Una fattoria per il futuro”. Partendo dall’analisi di un panino sotto differenti aspetti eco-ambientali, gli autori si sono occupati di trattare di permacultura come di una gestione di produzione più etica e sostenibile.

Mi impressionò parecchio la quantità di energia, petrolio, spostamenti su gomma, la deforestazione e la distruzione di suolo che stanno dietro a un panino farcito di prosciutto e formaggio. Come tutte le cose ci vuole un attimo a capirle, in quel momento ero stato impressionato da ‘sto panino: non lo avevo proprio digerito!

I giorni passavano, ma il panino era sempre lì nella mia testa e quando mi capitava di comprare un panino o qualsiasi cosa in un supermercato mi dicevo “Ecco: sto alimentando la distruzione del Terra”. Mi sembrava che la rassegnazione fosse l’unica strada.

Era iniziata la primavera e, come ogni anno, aiutavo mia nonna nella preparazione dell’orto, ma quest’anno era diverso e le dissi “Lascia stare nonna, ci penso io all’orto!”, dopo un mese tante dunette piene di paglia riempivano l’orticello di casa. Fu proprio questo il primo esperimento per la produzione di cibo attraverso l’utilizzo della tecnica dell’orto sinergico, e dopo un paio di mesi era diventato un’esplosione di piante e fiori: pareva una giungla!

Mio padre con le mani nei capelli, mia nonna rideva e il resto della famiglia che guardava incuriosita mentre io pensavo a come migliorare la coltivazione naturale e cercavo di spiegare il perché della paglia, delle dunette, dei fiori e di tutto il resto: era una novità per tutti!

Era l’anno 2014 e iniziai a interessarmi del concetto di Permacultura e di tutto ciò che sapeva di ecologia, di sano e naturale. Mi iscrissi pure a una scuola di naturopatia, ero alla ricerca di qualcosa ma non sapevo bene di cosa; ora, con il senno di poi, posso dire che stavo cercando la mia passione.

Ogni volta che mi vedevo con Jacopo stavamo ore a parlare di queste cose: una volta era l’orto sinergico, l’altra volta la biodinamica, poi la permacultura. Confrontavamo i concetti e analizzavamo i problemi, ma ci inceppavamo con frasi del tipo “È troppo difficile cambiare queste cose” o “Quando parli alle persone non ti capiscono o non ti ascoltano”.

Le serate e i giorni passavano.

Mi informavo con libri e video sul tema, cercavo di sperimentare con l’orto di nonna ma era ancora tutto molto confuso…
Una cosa che notavo sempre quando andavo a lezione di naturopatia era che qualsiasi docente in un modo o nell’altro, che si parlasse di erboristeria, psicologia, medicina tradizionale cinese, metteva sempre l’accento sull’importanza di stare a contatto con la natura e tante volte si usava la frase “Come i contadini di una volta”.

Mi imbattei in un documentario di Geoff LawtonIntroduzione alla permacultura” e mi sono detto “Fantastico: questo è ció che voglio”. Nella mia testa iniziarono a incastrarsi i pezzi del puzzle e iniziai a capire la parola Permacultura (o almeno ero convinto di averla capita).

Maggio 2015: iniziai il primo corso di permacultura con l’IIP (Istituto Italiano di Permacultura) grazie al quale abbiamo potuto dedicare una giornata al suolo, bellissima giornata con Pietro che con il suo modo simpatico ci ha spiegato la formazione e conformazione del suolo, i microrganismi e l’importanza del suolo per l’ambiente: per le piante animali e soprattutto per l’uomo! e la mia curiosità cresceva sempre più!

Il primo corso PDC 72 Ore

Informandomi ho capito che il primo passo da fare per iniziare a capire come lavora la Permacultura e fare il corso PDC 72h e quindi, come sempre, quando mi metto in testa una cosa in un modo o nell’altro la faccio, cosi il 27 luglio 2015 ottenni il mio primo PDC 72h con Pietro Zucchetti all’IIP.

Nei 10 giorni trascorsi in tenda abbiamo trattato di design, etiche, suolo, sole, acqua, clima, comunità. Tante informazioni condivise con un gruppo di persone piacevoli con cui, si mangiava, si discuteva del mondo nel bene e nel male, e anche qua mi ci volle tempo a capire, a digerire.

Ritornato a casa finalmente avevo qualche strumento in più per migliorare il mio orticello! Solo che, da un lato non sapevo bene come muovermi, e dall’altro ero confuso dalle grinfie di mio padre che non capiva cosa stessi facendo. Per lui era tutta una perdita di tempo e l’orto doveva essere fatto in righe senza erba e con la lumachina quando ci sono le lumache e il verderame quando i pomodori stanno crescendo e cosi via, ma in fondo lo sappiamo come sono le vecchie generazioni.

ValColla Garden Orto
Il progetto ValColla Garden a Boves (CN)

Quindi sto vecchio appezzamento di terra oramai era diventato un laboratorio di esperimenti su esperimenti, mentre nonna rideva e mi domandava dove trovavo la forza e soprattutto la voglia di fare tutte queste cose “Solo tu Eros potevi fare queste cose, solo tu!”

Facevo tutti questi esperimenti per capire meglio i meccanismi della natura e tutte le volte che realizzavo qualcosa di nuovo sapevo che si trattava di una prova, non sapevo bene neanche io cosa stessi facendo realmente.

Forse come un bambino stavo giocando per imparare quelle cose che da bambino non ho potuto imparare?

Il concetto di permacultura era entrato in me e la passione cresceva, ma mancava qualcosa, avevo bisogno di più informazioni a riguardo. Non avevo le idee chiare su come gestire in modo definitivo questa giungla: tante idee poco chiare.

Nel 2016 iniziai a gestire un bosco di castagni con Jacopo cercando di applicare tecniche per salvaguardarne la fertilità e nell’autunno si è fatta la raccolta, e che raccolta! Decisi di investire parte del ricavato per iscrivermi al PDC Online con Geoff Lawton: un capolavoro di corso, oltre 750 video che seguono il manuale di Bill Mollison in tutti i suoi capitoli e le sue tematiche, un corso completo e professionale che conclusi con il mio primo design, il ‘ValColla Garden’, applicato sul campo e per la sua realizzazione.

Devo sinceramente ringraziare mio cugino Eliano, che mi è sempre stato a fianco capendo il progetto e implementandolo con le sue idee.

ValColla Garden
ValColla Garden, Boves (CN)

È proprio questo che mi ha tolto ogni preoccupazione: il Design in Permacultura!

Ora le idee erano chiare per la giungla, gli esperimenti fatti erano già molti e mi ero divertito imparando svariate cose; ma ora il design parlava chiaro. Diedi il via all’opera!

Non vi racconto i litigi con mio padre per fargli capire che dovevo aprire una porta qua, fare un sentiero là, fare un laghetto laggiù, cambiare il recinto per le galline, far passare i tubi per il pozzo. Mentre mia nonna continuava a ridersela ogni volta più stupita! E la ringrazio ogni giorno per aver creduto in me sin dall’inizio.

Finito questo progetto ho scoperto due cose molto importanti:

  1. la mia passione che si chiama ‘Permacultura’;

  2. che con la permacultura posso, veramente, nel mio piccolo, portare il mondo su una strada migliore.

A questo punto so chi sono, conosco la mia passione e ho ben chiaro il mio scopo! Quindi? Mettiamoci in condizione di portare avanti il mio progetto di vita, ma come? Seguendo fino in fondo i miei interessi.

Conoscevo la permacultura, l’avevo praticata e avevo tante informazioni a riguardo: mi sentivo pronto per il mio percorso nel bel paese, solo che ero consapevole della necessità di una ‘full immersion’ in questo mondo sostenibile, e quale posto migliore se non l’Australia?! Guardai dritto negli occhi della mia ragazza e le dissi che volevo partire per l’Australia. Lei senza esitare e conoscendomi bene mi disse “Vai, ma ritorna, mi raccomando, io sono qua che ti aspetto”.

Maungaraeeda Farm Australia
Maungaraeeda Farm, di Tom Kendall in Australia

E adesso non vedo l’ora di ritornare con le conoscenze apprese qua in Australia! Quando dicevo alle persone di Boves che sarei partito mi rispondevano “Anche te? Ma voi giovani non sapete più cosa fare? Tutti che vanno in Australia!”.

Quindi io rispondevo che andavo per studiare la permacultura, e naturalmente mi chiedevano cosa fosse e io sintetizzavo dicendo che è una scienza di progettazione per creare sistemi sostenibili per l’uomo.

Non è facile spiegare la permacultura con una frase e finivo sempre dicendo che se la permacultura fosse nata a Bombonina (paese vicino a Boves) sarei andato a Bombonina e sarei stato ancor più felice!

Ma cos’ha la permacultura di tanto speciale da farmi appassionare così tanto?

La sua paradigmaticità, la sua focalizzazione sulla soluzione, le etiche e i principi che possono regolarizzare le nostre scelte; ora che siamo in una società che pensa di non avere limiti e che pensa di poter fare tutto ciò che vuole, essa dà gli strumenti per capire come funziona la natura e come possiamo collaborare con essa per soddisfare i nostri bisogni.

Australia Eros Cerutti permacultura

La permacultura ti fa sentire vivo e accende la voglia di fare qualcosa per te, per gli altri e per il mondo intero. In questa società completamente scollegata dalla natura, la permacultura è la via per riconnettersi ad essa e ritornare a essere felici ritrovando l’importanza della vita in tutte le sue sfaccettature, ricalibrando i valori dei singoli individui.

Mamma vado in Australia a fare Permacultura!

Idea dell’ultimo minuto. Un mese prima della partenza mi frullava nella testa di condividere il viaggio con gli appassionati di permacultura e con chi la volesse conoscere tramite i social. Ma io i social li ho sempre usati in modo passivo: guardo, scrollo, qualche like e chiudo. Non sapevo come muovermi, devo ringraziare il mio capo pizzaiolo e grande amico Luca che due settimane prima di partire mi spronava a fare un pagina Facebook, a fare qualche video, anche solo per lui, mi diede la forza.

Parlai con qualche amico e famigliare per capire come muovere i primi passi e anche qua mi sono buttato a capofitto e mi sono detto “Impossibile suonare il pianoforte senza mai sedersi e provare a suonare!”

Il titolo “Mamma vado in Australia a fare Permacultura” è nato con Valentina, la mia compagna, così, spontaneo seguito da una bella risata. Mi è subito piaciuto perché incarna la mia situazione, dopo 3 anni di pratica nel ValColla Garden dove ero visto come l’hippy che nessuno capiva bene cosa stesse facendo, ora parte e va pure in Australia!

Al mio orecchio suona come una frase tipo “Mamma vado a fare un giro in piazza”.

Ora la mia avventura è al terzo mese ed è veramente una full immersion: tutto sta girando attorno alla parola PERMACULTURA!

Così ho creato un pagina Facebook chiamata “Permacultura Eros Cerutti” in modo da condividere la mia avventura e divulgare la permacultura.

Eros Cerutti Permacultura

Voglio che inizi ad entrare nel vocabolario delle persone inneschi curiosità. Sono contento di averlo fatto perché in questo periodo storico abbiamo bisogno di spargere l’informazione riguardo questa pratica che può letteralmente salvare l’uomo da se stesso!

Per ulteriori informazioni:
https://www.facebook.com/PermaculturaErosCerutti/

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