La diversità è la vera essenza e la gioia della vita
Mantenere e migliorare la diversità degli ecosistemi esistenti è essenziale per tante ragioni. Preservare e proteggere quel poco di natura incontaminata che ci rimane è uno dei compiti più importanti. Ma in permacultura non ci fermiamo solo a questo.
Ove possibile, i nostri progetti prevedono sempre un’area di “zona 5” che è lasciata alla natura di procedere come vuole. Cerchiamo anche di utilizzare tecniche e tecnologie rispettose della natura per ridurre al minimo i danni.
I progetti di permacultura dovrebbero sempre cercare di accogliere una grande varietà di piante, animali e approcci. Questo non è solo per il gusto di farlo, o perché da solo bellezza al progetto, ma perché la diversità può agire come una sorta di polizza assicurativa: se un raccolto va male, un altro potrebbe avere successo. Anche all’interno di un frutteto ci sarà una pluralità di diverse varietà. Prendiamo le mele come esempio. Un frutteto variegato e sano conterrà fioritura precoce, fioritura tardiva, mele da tavola e mele da cucina. Se arriva una gelata precoce, ad esempio, ci saranno le altre varietà ad assicurarci un raccolto.
È stato dimostrato che le policolture (sistemi agricoli con molte piante), sono complessivamente più produttive e resistenti agli agenti atmosferici, ai parassiti e ad altri fattori, rispetto alle monocolture (sistemi agricoli con una sola specie di pianta.) Un’altra buona ragione per comprendere e usare la diversità …
La diversità delle piante è anche la chiave di molte tecniche utili come la “gestione integrata dei parassiti”.
Per non parlare della diversità umana che è anche la chiave della creatività e di una società umana vibrante e sana.
Come affermano Massimo Giorgini e Giovanni Santandrea un articolo pubblicato su Permacultura & Transizione, è importante trovare il modo per fare emergere, accogliere e valorizzare la diversità presente in un gruppo, allo scopo di utilizzarne appieno le potenzialità.