Perché in permacultura usiamo il design ?

Aranya spiega perché il design è fondamentale per la permacultura e come ci permette di creare una vita a basso impatto in maniera consapevole e più armoniosa.

0
5285
Il design in permacultura Aranya
Processo di design in permacultura di Aranya
Design permacultura mappatura
Creare mappe del territorio – Foto Aranya

Scoprire la permacultura è stata una rivelazione per me. Mi ha dato speranza in un mondo che sembrava essere impazzito. Finalmente ho avuto un quadro completo per passare all’azione. Certo, sapevo che avevamo bisogno di piantare alberi e di ‘nutrire la terra’, ma finalmente capivo dove, come e quando cominciare. Avevo scoperto qualcosa che poteva fare la differenza.

La permacultura mi ha entusiasmato, e da attivista di lunga data, ero ansioso di recuperare il tempo perduto. Ho creato una serie di giardini in cosi tanti anni e compiuto altrettanti errori lungo il percorso. Ma va bene così; stavo imparando. Del resto, tutti apprendiamo dai nostri errori, a partire dalle cose basilari come camminare e mangiare. Si chiama “action learning” e una delle cose che ho imparato è celebrare gli errori che ci impartiscono grandi lezioni, anziché avvertire quel senso di vergogna che ci viene dal condizionamento sociale.

Un’altra cosa importante che ho imparato è che le soluzioni lente e piccole sono molto spesso il modo migliore di procedere. Sì, la tartaruga può davvero essere più veloce della lepre. O almeno ha bisogno di fare meno fatica per arrivare alla meta. Anche se è difficile per quelli come noi che avvertono l’urgenza di migliorare la situazione globale. Vogliamo agire in fretta, vogliamo fare qualcosa prima che sia troppo tardi.

Muoviti, fa’ qualcosa!

Eppure attraverso la permacultura, ho scoperto il valore della pazienza e dell’osservazione prolungata. L’ho imparato sulla mia pelle, naturalmente, per esempio misurandomi con la mia impazienza di creare giardini. Una volta ho posizionato alcuni pallet intorno alla mia casa mobile per creare una zona calpestabile. Solo più tardi ho iniziato a pensare a tutti i diversi usi che avrei ho potuto fare di una tale piattaforma, e ahimè, ho passato un sacco di tempo a salvare tutte le piante che erano rimaste all’ombra sotto quella struttura.

Il ciclo dell’Action Learning

Ciclo action learning
Il ciclo dell’Action Learning

Così, ironicamente, una delle cose più importanti che faccio adesso come insegnante di permacultura è aiutare i miei studenti a rallentare. È un ottimo esercizio, che serve a prendersi il tempo di osservare veramente il paesaggio con cui interagiscono. Per prendere in considerazione tutte le opzioni a loro disposizione, non solo quelle che sono venute in mente (forse perché le hanno visti in TV la sera precendente). Occorre pensare a lungo termine su come i bisogni e il paesaggio che ci circonda potrebbe cambiare (e lo farà).

Abbiamo bisogno di agire, ma cerchiamo di fare in modo che ci sia un progetto dietro le azioni, in modo da non avere alcun rimpianto in seguito. Fare le cose per bene è qualcosa di più che acquistare cibi biologici o installare i pannelli solari sul tetto. Per compiere le scelte giuste dobbiamo essere in grado di valutare ogni aspetto. La buona notizia è che, con la permacultura nella vostra cassetta degli attrezzi, avrete tutto quello che vi serve per fare un buon lavoro.

Apriamo il coperchio e vediamo cosa c’è …

Niente panico! Siamo tutti designer …

Le fasi del design in prmacultura
Siamo tutti designer di permacultura

Tutte le volte che cuciniamo, o spostiamo i mobili, facciamo progettazione. Forse non te sei accorto, perché hai bene in mente cosa fare, magari attingendo le informazioni che ti servono dalla tua esperienza precedente, ma di fatto stai progettando. Sei già un designer! Quello che il processo di progettazione della permacultura si propone di fare, è dare una struttura e una buona collezione di strumenti per rendere il processo più chiaro ed efficace.

Ogni volta che cucini o si sposti i mobili per casa, non fai altro che attivare un processo relativamente veloce con effetto immediato. Se gli spaghetti non vengono così buoni, ci sarà presto un’altra occasione per fare meglio. Se i mobili sono messi un po’ a casaccio, si possono facilmente spostare di nuovo. Non importa se qualcosa è andato storto, perché in fondo hai impiegato poca energia nel processo.

Tuttavia, quando cominci la progettazione di un giardino o di una piccola proprietà, un edificio o un intero nuovo insediamento urbano, ci sono più variabili in gioco. Una volta che hai costruito la tua casa o il tuo giardino, una volta che ti sei licenziato, gli errori che possono derivare sono molto più difficili da correggere. Bill Mollison chiama questi errori “Tipo 1” – quelli di cui ci rammarichiamo il giorno dopo, perché sono difficili da correggere.

L’esperienza di vita può essere una guida abbastanza affidabile nelle nostre interazioni con le piccole cose quotidiane (è meglio mangiare questo o fare questo), ma quando ci troviamo a interagire con il mondo a un livello più alto, cominciamo a ottenere risultati inaspettati . Questi sistemi più grandi non sempre si comportano come ci aspettiamo, quindi è utile avere alcuni strumenti di progettazione per aiutarci ad anticipare le cose che possono prendere direzioni indesiderate per progettare con ‘reti di sicurezza’. La permacultura ci fornisce una cassetta degli attrezzi in continua evoluzione, per aiutarci a sviluppare con successo progetti sempre più complessi.

Quindi che cosa è esattamente il design e come la permacultura ci può aiutare a farlo bene?

concetti, materiali, tecniche e strategie dipermacultura
Gioco didattico sulle relazioni fra ii diversi elementi di design

Il design è l’assemblaggio consapevole di concetti, materiali, tecniche e strategie per uno scopo particolare. Vedendo tutte le incredibili possibilità che la permacultura ci offre, è facile farsi prendere la mano e buttare a casaccio un insieme di tecnologie e tecniche ‘green’, per arrivare a dei risultati deludenti.

Ma la permacultura e il design sono qualcosa di più di una semplice collezione elementi, si tratta anche di come li mettiamo in relazione. La natura è piena di esempi di relazioni positive e ci mostra come sia possibile creare una strategia che porti alla sostenibilità nel lungo termine.

Pertanto il nostro ruolo di progettisti di permacultura è posizionare i vari componenti per creare sistemi autosufficienti in grado di soddisfare anche i nostri bisogni. Tuttavia, tali relazioni dipendono spesso dal sito sul quale si va ad agire, quindi abbiamo bisogno di avere tutte le informazioni necessarie per eseguire un buon progetto. In altre parole, occorre diventare degli ‘chef della permacultura‘, piuttosto che semplicemente imparare e seguire la ricetta.

I principi della vita Colleen Stevenson
Principles of living – Colleen Stevenson

La permacultura ci dice che quando progettiamo per soddisfare i nostri bisogni dobbiamo farlo in un modo da supportare l’ecosistema nel suo complesso. Naturalmente, la permacultura non ha una ricetta specifica, né un punto di arrivo. Piuttosto si tratta di un processo che si adatta di volta in volta e in maniera armonica alle condizioni mutevoli della natura. Avere un processo di progettazione può aiutare ognuno di noi di trovare il proprio percorso.

Tutto germoglia

Anche mentre compromettiamo gli equilibri naturali, è perfettamente naturale che pensiamo di plasmare il nostro ambiente per soddisfare i nostri bisogni. Janine Benyus, fondatrice della biomimetica, sottolinea che, anche quando le nostre scelte appaiono tutt’altro che naturali, in fondo lo sono comunque, poiché siamo un prodotto della natura e non possiamo agire altrimenti. Si chiede al contrario  se le nostre scelte non siano altro che una forma di adattamento alla natura. La permacultura ci fornisce gli strumenti per creare sistemi che non solo supportano noi, ma anche le generazioni future e la vita nel suo complesso.

Nel libro Introduzione alla Permacultura, Bill Mollison suggerisce:
    • I sistemi che costruiamo dovrebbe durare più a lungo possibile, e avere il minimo di manutenzione.
    • Questi sistemi, alimentati dal sole, dovrebbero produrre risorse non solo per soddisfare i propri bisogni, ma anche le esigenze delle persone che li creano o ne hanno il controllo. Pertanto, li chiamiamo sostenibili, in quanto sostengono se stessi e coloro che li costruiscono.
    • Possiamo utilizzare energia per costruire questi sistemi, a condizione che nel corso della loro vita ne immagazzinino o conservino di più più di quanta ne usiamo per costruirli o per la loro manutenzione.

Queste considerazioni ci forniscono criteri chiari su come tutto il disegno di permacultura dovrebbe funzionare. Se siamo in grado di progettare sistemi all’interno di queste linee guida che incontrano i nostri bisogni umani, e allo stesso tempo sostenere l’ecosistema nel suo complesso, allora saremo sulla buona strada per una società umana sostenibile.

Dovremmo impiegare più tempo ed energie nella creazione di un buon design, in modo che gli sforzi diminuiscano col passare del tempo. Al contrario, i rendimenti possono essere all’inizio piccoli per poi aumentare costantemente. A un certo punto, l’energia totale prodotta dal sito dovrà essere superiore al’energia totale impiegata, in modo che il sistema cominici a a essere ‘in attivo’. Un’altro aspetto che vale la pena ricordare è che da un punto di vista biologico noi siamo semplicemente un ecosistema che vive all’interno di un più ampio eco-sistema. E quindi qualunque cosa facciamo ha delle conseguenze.

Progettare dai pattern (modelli) ai dettagli

Survey (Indagine), Analisi, Design e Implementazione Manutenzione, Evaluation (Valutazione), e Tweaking (piccoli aggiustamenti)
SADIMET processo lineare di design in permacultura

Come suggerisce David Holmgren, è importante prendere prima in considerazione i pattern generali per poi andare ad analizzare i particolari. Possiamo usare questo principio nel nostro approccio al design utilizzando un semplice schema che delinea il percorso da seguire, in modo da non trascurare tutte le parti importanti nel nostro processo di progettazione.

Non c’è nessuno schema corretto o sbagliato in permacultura, i progettisti hanno un’ampia scelta fra diversi framework che sono stati presi in prestito da altre discipline. Qualunque schema va bene, purché fornisca un modello che dà buoni risultati in modo rapido. Ecco alcuni esempi utili (e ce ne sarano sicuramente degli altri):

SADIMET

Questo framework è stato adattato dal SADI, comunemente usato in architettura del paesaggio.
Queste lettere stanno per le fasi : Survey (Indagine), Analisi, Design e Implementazione; in seguito sono state aggiunte Manutenzione, Evaluation (Valutazione), e Tweaking (piccoli aggiustamenti). Naturalmente tutte le fasi rappresentano parti dell’intero design, per cui si potrebbe pensare che la D stia per Decisioni.

O’BRADIMET

Questo framework è una versione ampliata di BREDIM, un quadro di progettazione utilizzato in ingegneria industriale. Le lettere stanno per Osservazione, Boundaries (Confini), Risorse, Analisi, Design, Implementazione, Manutenzione, (Re)Evaluation (una nuova valutazione), e Tweaking (Piccoli aggiustamenti).

Come vedi c’è una certa somiglianza tra i due framework, nel secondo c’è l’aggiunta di un ulteriore livello di dettaglio per la fase di osservazione. Credo che entrambi forniscano un quadro concettuale utile per la progettazione.

CEAP

Un altro acronimo per il design più semplice è:
Collect (raccogliere informazioni sul sito), valutare queste informazioni
Evaluate (valutare queste informazioni)
Applicare i principi di permacultura
Pianifica un programma di implementazione, mauntenzione e feedback.
Nella mia esperienza, quelle lettere (in particolare A e P) in realtà non sono utili a ricordare tutte le informazioni contenute ‘al loro interno’.

Un approccio circolare al design

Non tutti i framework sono lineari. Il quadro concettuale di Looby Macnamara ha tutte le fasi rappresentate come “punti di ancoraggio” in una ragnatela. Questi possono essere visitati in una varietà di modi, il che lo rende adattabile a ogni situazione e persona. Looby afferma che questo tipo di processo è particolarmente adatto ai design focalizzati sulle persone e alle loro reti sociali.

Non si finice mai di progettare…

processo circolare design permacultura
SADIM processo circolare al deesign di permacultura

Nella sua forma più semplice, il processo di design sembra come un viaggio da cha va da A a B, dall’inizio alla fine.
In realtà, un design non è mai concluso perché avrà sempre bisogno di attenzione e di piccoli aggiustamenti a prescindere se si è coinvolti nel progetto o meno.

Un modo molto più accurato di rappresentare questi framework sarebbe in forma circolare, come il ciclo dell’action learning, che senza sorpresa, segue la stessa struttura!

…ma da qualche parte dovremmo pur cominciare

Quindi, ora che abbiamo scelto un quadro di rifermento che ci guida lungo i nostri design, possiamo cominciare a raccogliere le informazioni che ci servono per fare le nostre scelte. La prossima volta ci concentreremo sulla parte dedicata ai metodi di Indagine (Survey). A presto.

Traduzione di Marco Matera
Fonte: http://www.learnpermaculture.com/index.php/publications-1/articles/73-permaculture-design-pm-1

Rivista permacultura
L’articolo originale è stato pubblicato su Permaculture Magazine issue 72 (Estate 2012)
Leggi l’articolo originale in formato pdf

Ti è piaciuto questo articolo? Se vuoi contribuire inviando il tuo articolo clicca qui