Firma anche tu
https://www.change.org/p/terra-e-partecipazione-lunga-vita-al-bosco-urbano-di-brescia
Brescia, una delle città più inquinate d’Italia e d’Europa, è da ormai due anni testimone di un cambiamento unico e condiviso: la custodia di un bosco spontaneo, raggiungibile in metropolitana. Un bosco urbano già esiste ma minacciato dalla cementificazione.
A Brescia, nel quartiere periferico di Sanpolino, da oltre due anni, il gruppo Terra e Partecipazione, ha preso in custodia un’area di 7.000 mq dove è cresciuto un bosco di olmi e gelsi. Sono stati piantumati alberi da frutto ed è attivo un piccolo orto sinergico. Laboratori, giornate comunitarie, spettacoli e concerti intorno al forno autocostruito e un ambiente accogliente a pochi passi dal centro della città.
L’ortobosco di Sanpolino è un giardino aperto a tutti, senza recinzioni; un luogo sano dove passeggiare, sperimentare nuove forme di cittadinanza attiva e convivialità nel rispetto della natura e attuare pratiche di sostenibilità del vivere quotidiano.
L’area, bene comune, purtroppo è edificabile. Secondo un progetto di oltre venti anni fa, nel quartiere sono previsti altri 800 nuovi alloggi. Nuovo consumo di suolo non necessario. Così il bosco di Sanpolino cerca di resistere alle politiche cieche del costruire.
C’è chi promuove un’idea diversa di sviluppo
Il gruppo Terra e Partecipazione, lo scorso settembre, ha promosso una rassegna di cinque giorni di proiezioni, incontri e dibattiti dove ci si è interrogati sul futuro di Sanpolino e della città. Si è parlato di consumo di suolo ascoltando l’esperienza di due sindaci (Matilde Casa di Lauriano e Domenico Finiguerra di Cassinetta di Lugagnano) che nei loro comuni hanno deciso di fermare la cementificazione e dare valore al verde. Si è costruito un teatro di paglia, palcoscenico aperto a tutti, dove esprimere le proprie idee, presentare progetti e danzare insieme. Un’intera giornata è stata dedicata alla progettazione e pianificazione delle azioni di salvaguardia del bosco attraverso un laboratorio di cittadinanza attiva tenuto da João e Pedro dell’Academia Cidadã di Lisbona. Il tutto si è concluso con una chiacchierata col paesologo Franco Arminio, passeggiando tra gli olmi e i lampioni.
Il futuro dell’area rimane però incerto. L’11 novembre scade il contratto di comodato d’uso gratuito. Quello che si cerca di fare è smuovere la sensibilità degli amministratori e dei cittadini evidenziando l’importanza e l’urgenza di un bosco urbano in una delle città più inquinate d’Europa. Non si scordi l’ordinanza comunale dell’inverno scorso che ci consigliava vivamente di non uscire di casa con passeggini, non correre per strada e tenere chiuse le finestre.
Per questo è stata lanciata la raccolta firme online “lunga vita al bosco urbano” attraverso la piattaforma change.org. Ciò è un mezzo, non il fine ultimo. È un modo per capire quante persone vogliono un futuro diverso.
Firma anche tu e condivi la petizione.
Il bosco è a Brescia, ma è bene comune. Un bosco è di tutti e per tutti. Passa parola e unisciti al cambiamento.