Molte mani rendono il lavoro leggero
In ogni aspetto della natura – dal metabolismo degli organismi agli ecosistemi – scopriamo che le connessioni tra le varie parti sono importanti quanto le parti stesse. Di conseguenza, “lo scopo di una progettazione funzionale e autoregolata e quello di disporre gli elementi in modo tale che ognuno di essi serva ai bisogni e accetti i prodotti di altri elementi”
La nostra diffidenza culturale verso la complessità dei dettagli tende a farci ignorare la complessità delle relazioni. Tendiamo a privilegiare la separazione degli elementi, come strategia progettuale di default (preimpostata) per ridurre la complessità delle relazioni.
Queste soluzioni sorgono in parte dal metodo scientifico-riduzionista che scinde gli elementi per studiarli separatamente. Qualsiasi considerazione sul funzionamento degli elementi come parti di un sistema integrato si basa sulla loro natura in isolamento.
Nel Principio 3 e nel Principio 4 abbiamo analizzato alcuni aspetti dei sistemi integrati secondo la prospettiva bottom-up degli elementi o degli individui. Come fa ogni elemento (o persona) a soddisfare le proprie esigenze con autosufficienza e come contribuisce al sistema di cui è parte?
Nel Principio 7 abbiamo messo in luce la prospettiva top-down al fine di identificare e applicare modelli appropriati che guidino la progettazione e lo sviluppo auto-organizzato di elementi e relazioni (i dettagli).
II Principio 8 si concentrerà sulla trattazione dei diversi tipi di relazione che spingono gli elementi a organizzarsi in sistemi integrati, e sin possibili metodi per migliorare la progettazione di comunità di piante, animali e uomini, al fine di ottenere ii massimo da queste relazioni.
La capacità del progettista di creare dei sistemi che siano strettamente integrati dipende da una visione il più possibile aperta della gamma di relazioni a incastro che caratterizzano le comunità ecologiche e sociali.
Oltre che di una progettazione precisa e consapevole, abbiamo bisogno di prevedere e consentire la realizzazione di efficaci relazioni ecologiche e sociali che si sviluppano attraverso l’auto-organizzazione e la crescita.
L’icona che ho scelto per illustrare il Principio 8 può essere vista come un cerchio di persone o elementi – osservato dall’alto – che formano un sistema integrato. Il buco, apparentemente vuoto, al centro rappresenta ii sistema olistico astratto che sorge dall’interazione degli elementi e al contempo dà loro forma e carattere.
Nello sviluppare la consapevolezza dell’importanza delle relazioni nel design di sistemi autosufficienti sono centrali due affermazioni, che fanno parte della cultura permaculturale:
- ogni elemento svolge varie funzioni;
- ogni funzione importante è sostenuta da molti elementi.
Le connessioni o relazioni tra elementi di un sistema integrato possono variare molto. Alcune connessioni possono essere di natura predatoria, competitiva o simbiotica. I vari tipi di relazioni possono avere effetti benefici nel costruire un forte sistema integrato o una comunità forte.
La permacultura mette molto l’accento sulla costruzione di relazioni reciprocamente benefiche o simbiotiche. Ciò Si basa su due presupposti:
- abbiamo una predisposizione culturale a puntare l’attenzione sulle relazioni competitive o predatorie, convinti che siano quelle prioritarie; di conseguenza, non teniamo in alcun conto le relazioni di tipo cooperativo e simbiotico nella natura e nella cultura;
- le relazioni cooperative e simbiotiche saranno più adeguate a un futuro del declino energetico.
La permcultura può essere considerata parte di una lunga tradizione concettuale che privilegia le relazioni mutualistiche e simbiotiche rispetto a quelle predatorie o competitive. II declino della disponibilità di risorse energetiche farà sì che la percezione generale del valore di questi principi passi dallo stadio dell’idealismo romantico a quello della necessità pratica.
II proverbio “Molte mani rendono il lavoro leggero“, che ho scelto per questo principio, ci ricorda l’intangibile beneficio derivante dall’azione collettiva rispetto all’azione solitaria, e il fatto che la natura sinergica dei sistemi integrati fa sì che il tutto sia sempre più grande della somma delle sue parti.