Quale sarà la soluzione?

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Soluzione permacultura

E se noi non la volessimo la soluzione, ma imparassimo solamente a stare nel flusso?

Quello che ho sentito in questi anni di sperimentazione, in quella che chiamano la permacultura, non è stato che un decorticare pian piano, uno sfogliare, come si fa con la cipolla, per arrivare in fondo a quello che è il mio nucleo identitario.

Stare in ascolto del proprio respiro, del proprio corpo e del battito del cuore, come in questo momento di inizio maggio, che con gli occhi chiusi, al buio, nella mia stanza, con la finestra aperta, ascolto la danza della pioggia e riesco a differenziare come cade sulle diverse superfici.

Sembra banale ma la Rivoluzione sta nel semplificare, nel considerare importanti le cose che ci hanno venduto come banali e per quanto mi riguarda togliere l’ansia, che nasce nel momento in cui mi trovo a semplificare. Perché l’ansia? Perché ci hanno insegnato a credere che tutto sia estremamente difficile, in realtà tutto è estremamente complesso ma semplice.

Nella complessità non sta la difficoltà, bensì infinite relazioni per cui l’unica cosa da imparare è stare nel flusso, senza avere la risposta pronta. L’unica soluzione di fronte a problemi complessi è semplificare con soluzioni che gli occhi dei più giudicano banali.

Io credo che la vera Libertà, la vera sensazione di indipendenza, passi dal riuscire a comprendere che tutto è molto più semplice, quindi fruibile. La permacultura ci permette di avere occhi nuovi, di strabuzzare lo sguardo come i bambini e di riacquistare energia vitale che non ha altra controindicazione se non condurci alla felicità.

È importante ricordare che la felicità non è una meta, bensì un processo e nel momento in cui io mi porrò come obiettivo quello di salire sulla vetta della montagna, durante il mio cammino con gli scarponi e il bastone mi ritroverò spesso a guardare le erbe spontanee, le bio indicatrici del luogo, i fiori con il loro profumo inebriante e i petali che mi ricordano la dimensione del cielo.

iperico sara carozzo fiori
Hypericul perforatum o Erba di S. Giovanni. Foto di Sara Elke Carozzo

Cercherò l’iperico, che mi ricorda l’energia del sole e metterò in tasca l’artemisia, che mi ricorda la protezione e la sensibilità della luna. Quando avrò, dentro di me, tutto l’universo mi sarò dimenticato di raggiungere la vetta perché, nel mio percorso, avrò ritrovato la strada che mi conduce a casa.

Io vi auguro di poter davvero sentire risuonare dentro di voi l’energia di ogni singolo Filo d’Erba.

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Mi chiamo Annalisa Rolfo. Ho due figli Siddharta e Lorenzo che sono giovani uomini in cammino. Sono un educatore e lavoro nell’ambito delle dipendenze dopo aver perlustrato ambienti educativi variegati dall’infanzia alla psichiatria. Sono formata alla conduzione di gruppi tramite i metodi attivi e il playback theatre, ho costituito una Aps con una Compagnia teatrale il cui nome era Intrecciastorie nel 2012, che mi ha permesso di imparare a conoscere e ad amare la mia parte femminile, ho conosciuto nello stesso anno l’agricoltura sinergica e il mondo degli ecovillaggi, innamorandomene follemente! Mi considero un’ortista artistica! Nel 2014 ho proposto un progetto all’avanguardia all’Asl di Torino in cui lavoro ed è nato ConTOorto, un orto urbano sinergico, in collaborazione con una cooperativa sociale. Mi sono formata alla Scuola di Agricoltura Sinergica Emilia Hazelip, concludendo il mio percorso per la docenza, ho condotto molti corsi e conosciuto anime e volti meravigliosi in questi anni. KarmaOrto nato all’interno di un progetto di orti collettivi nelle terre di Libera, RisOrto in Valtellina in collaborazione con una Cooperativa di Milano, in un progetto di integrazione dei richiedenti asilo politico in un orto collettivo. I nomi si susseguono, ma dietro ci sono storie, sogni, esperienze di resilienza e resistenza, di sistemi complessi... A giugno 2016 ho partecipato al pdc 72 ore della Accademia di Permacultura con Saviana Parodi e Luciano Furcas. Ora sono in tirocinio attivo per poter entrare tra i docenti di permacultura, anche se nell'animo sento di esserlo stata sin da bambina. Insomma chissà quante altre cose farò e imparerò, sono in un percorso curvilineo, grata alla vita per le persone che incontro e la bellezza che sprigionano, un giorno mi dissero che nel calendario Maya io sono Stella Cosmica e che il mio compito nel mondo è di vedere la Bellezza nei Margini ed è così che mi piace vivere…