Angoli di mondo: un quartetto fuori dal comune …
UNO: Ron
70 anni, di origini imprecise, figlio dell’ Uruguay, adottato da New york, Amsterdam e da altre città italiane.
Storyteller, musicista, performer, teatrante e viaggiatore; curioso, guarda il mondo, lo sente palpitare, lo annusa, lo tocca, lo esplora e, mentre lo scopre, lo racconta.
Il suo segreto di giovinezza? Il suo elisir: l’ARTE!
L’arte fa risplendere i suoi occhi e il suo sorriso; l’arte lo offre al mondo e lo preserva da esso. Invece, la danza lo rende agile e flessibile come un elastico.
Ron, incrociando le gambe, siede a terra come un indiano.
Forma un cerchio con insoliti giovani di tutte le provenienze, che osserva accuratamente, uno per uno, mentre attende che le storie prendano vita dal silenzio e dagli incontri fortuiti.
Rallenta il tempo, quasi lo ferma, affinché i suoi narratori inizino l’inconsueto viaggio verso il mondo delle parole. Queste infatti, non tardano ad animarsi e, come artisti di un circo, creano il loro spettacolo.
Finalmente, il gioco è fatto! A questo punto, Ron sorride, sbroglia le gambe, si alza e saluta soddisfatto.
DUE: Dino
Dino sa che presto il suo salone sarà stipato di persone: adulti, bambini e bambine di ogni dove. Permacultori e permacultrici, intellettuali, pedagogisti, danzatori e danzatrici, maestri e maestre, circensi, guaritori e guaritrici, attori e attrici, giocolieri, narratori e narratrici, poeti e poetesse, psicologhe, musicisti ed economisti presto siederanno tutti insieme allo stesso tavolo e chissà quante idee strampalate verranno fuori?! Quante farfalle prenderanno il volo e quanti zoppi ricominceranno a camminare …
“Tutto è amore, tutto è sogno e questo momento magico ne è la prova”: ecco cosa Dino ribadisce a se stesso e a tutti i suoi speciali visitatori …
Poi, la festa termina, il salone si svuota e lui ritorna nella sua casa di paglia.

TRE, QUATTRO e … CINQUE:
(Si lo so, me lo ricordo! Un quartetto è composto da quattro persone e queste sono cinque! Lo so, ma ancora non so contare bene … lasciatemi sbagliare, sto imparando!)
Ilaria dagli occhi grandi disegnati di nero, italiana, di esile corporatura, prende per mano la sua piccola bimba, che elargisce carezze a chiunque si fermi a suo fianco; lei, la mamma, trasforma il mondo in poesia e fiaba, mentre il papà, israeliano di nascita, da vita ai suoi sogni di solidarietà tra i popoli.
La bottega di Uri ed i suoi arnesi si trovano sul palcoscenico; lui sogna, costruisce e viaggia!
CINQUE + UNO e’ uguale ad UNO
Un protagonista in piu’ della stessa, medesima e unica storia…
Viveva in Amazzonia, Patrizio è l’unico svizzero, che io conosca, che sappia procacciarsi da vivere con un semplice arco e delle frecce.
Ha vissuto nel cuore della foresta brasiliana, imparando i segreti delle genti e degli animali di quei luoghi.

Sa costruire la sua casa. Scavando un tronco d’albero, sa fabbricare un utile, e piuttosto robusto, mezzo di locomozione. Infatti, con la sua canoa, attraversava le acque del Rio delle Amazzoni e viaggiava anche in compagnia dei turisti; in questo modo si guadagnava da vivere.
Oggi, condivide i dolci paesaggi dell’Umbria con gli altri cinque sognatori incalliti.
Lì, sceglie scrupolosamente i semi da piantare, insieme ai bambini ed alle bambine delle scuole. Così, trasmette alcune delle sue conoscenze e la terra, per i più piccoli, assume le sembianze della mamma buona, quella che elargisce ricchi doni ed il cui corpo è da tutelare, perché continui a vivere e ad offrire abbondanza.
A Patrizio dell’Amazzonia resta: il ritmo dei tamburi sotto i piedi e nelle mani, piccole radici nel cuore e l’aria nostalgica di quei luoghi remoti.
SEI + UNO fa un numero bellissimo e, per magia, si inserisce nel quartetto!
Cammina avanti e indietro per il salone ed anche per il giardino, indossa abiti logori da campagna ed ha sempre qualche arnese in mano.
Siede raramente con gli ospiti, se non quando si condividono i pasti.
Arrossisce timidamente mentre parla; infatti, è piuttosto silenzioso, seppur abbia un vocione da tenore che ogni tanto risuona per lo spazio.
Con la barba incolta, il camicione a quadri ed il suo buffo modo di camminare, sembrerebbe uno gnomo di altri tempi, se non fosse per la sua statura!
Forse è diventato come loro, a furia di raccontare storie di draghi e principesse…
Gioca con i più piccoli, anima la semplice carta e la accompagna in volo.
Sgrana gli occhi, come un bambino curioso, quando il suo improvvisato pubblico lo ascolta con attenzione e si stupisce con lui.
Diego è figlio umbro ed è umile manto di quella terra che lo nutre.
Un fuori programma…una pantastoria in divenire…
Una luna quasi piena, già bella tonda ed un poco invadente, poggia su una stella luminosa. Presto, le due non saranno più cosi vicine, o meglio, non saranno più l’una dentro l’altra.
Quando le acque finalmente avranno raggiunto la terra, mamma Stella e figlia Luna, insieme, brilleranno nel loro nuovo firmamento, fatto di grano e cereali.
Ron, Dino, Ilaria, Uri, Patrizio, Diego, Stella sono solo alcuni dei protagonisti di questa avventura; tanti altri esseri, come loro, nutrendo l’ immaginazione, continuano a seminare e a coltivare piccoli giardini di possibile «utopia».
Se non credete che queste realtà esistano, andate alla loro ricerca e vedrete quante ne scoprirete. Chi cerca trova e … chi semina raccoglie.
Proviamo insieme?
Basta affinare i nasi e seguire l’ odore del cambiamento!