
Permanent Publications
13 Sept. 2017
21 x 1.9 x 15 cm
176
Questo libro esce in un momento molto importante per la storia della casa editrice che lo pubblica, per la storia della rivista, Permaculture Magazine International, dalle cui pagine vengono raccolti i testi, per la vita dell’autrice, ma soprattutto per tutti i lettori e permacultori coinvolti.
Si celebrano, infatti, i primi venticinque anni di vita della rivista.
In questo momento il movimento globale della permacultura è arrivato in ogni bioregione e zona climatica di Gaia. La sua crescita negli ultimi venticinque anni è stata incredibile, e credo sia importante avere una finestra su questo recente passato attraverso la narrazione condivisa da una donna che ha percorso quel viaggio prima di noi e ora insieme a noi per chi si affaccia solo da poco in questo fertile movimento.
Ci avviciniamo alla permacultura per molteplici motivi, ma alla base c’è la consapevolezza di una urgenza nell'affrontare la cause della distruzione operata da parte nostra come specie in modo scientifico, ma anche inconsapevole e indiretto, del pianeta in cui viviamo.
La soluzione può solo essere costruttiva, appassionatamente energica e responsabile. Le soluzioni sono semplici in modo imbarazzante, come diceva Bill Mollison, e l’unica cosa che ci ferma e assumerci la responsabilità di agire.
Quello che troverete qui raccolti sono alcuni editoriali che hanno introdotto il quadrimestrale di permacultura, Permaculture Magazine International, da venticinque anni. Perché solo alcuni editoriali, perché non tutti hanno superato le pieghe del tempo, come ci dice l’autrice, e la scelta era dettata dal sentiero lungo il margine che si voleva seguire nel racconto di questi venticinque anni.
Fin dal titolo, Fertile edges, questo libro ci parla di un elemento fondamentale che impariamo a conoscere leggendo i modelli naturali e i paesaggi che attraversiamo, il margine, come ecotono è l’area di sovrapposizione e incontro di due ecosistemi, lo possiamo trovare ovunque in forma visibile in natura, e in forma immateriale nelle relazioni sociali, negli scambi fra essere viventi.
Maddy Harland ha scelto di seguire i margini che abbiamo attraversato negli ultimi venticinque anni seguendo un filo conduttore narrato negli editoriali da lei scritti quasi dai primi numeri della rivista.
Gli editoriali sono raccolti in sezioni di più anni che vengono introdotte con riferimenti a avvenimenti globali politici, economici o ambientali che ne contestualizzano.
Troviamo poi riferimenti specifici al movimento della permacultura, date miliari di eventi, incontri o progetti, e ancora l’uscita di libri e film racconto della fertilità crescente di un movimento che nel voler costruire una cultura permanente lo fa usando la forza della parola e delle immagini.
Infine c’è la condivisione ad inizio sezione del viaggio della famiglia Harland attraverso questa narrazione. Il racconto di una donna che in modo semplice ci ricorda come pur nell'affrontare temi globali, urgenti ma anche appassionanti, la quotidianità della vita ci accompagna e non ci lascia sempre la libertà di scegliere come seguire il nostro percorso. I cicli della vita diventano naturali e si intrecciano spontaneamente con la permacultura che dai cicli naturali prende spunto.
La lettura scorre veloce, e affiorano i ricordi, guardiamo al nostro recente passato con le lenti della permacultura e scopriamo come certi avvenimenti si possano leggere in modo differente, non solo come momento di denuncia, ma anche come momenti costruttivi, che ci diano lo slancio per agire.
Che siate permacultori da anni o da poco, questo libro parlerà ad ognuno di noi in modo diretto, ognuno trovare il margine da seguire nessuno escluso. La narrazione del passato ci spingerà a progettare, subito, da oggi il futuro.